I punti chiave
Su Isabella Noventa si è arrivati a una verità giudiziaria: è stata uccisa e le responsabilità appartengono a tre persone a lei vicine. Il suo corpo però non è mai stato ritrovato e nel 2022 per lei è stata richiesta la morte presunta, come risulta sulla Gazzetta Ufficiale. Molti punti restano però ancora oscuri. "C'è una sentenza in via definitiva che condanna i tre imputati per il delitto di Isabella. Tutto quello che possiamo fare è attenerci alla verità processuale”, dice a IlGiornale.it Stefania Lazzaro, legale di parte civile di Paolo Noventa, fratello della scomparsa.
La scomparsa
Isabella Noventa aveva 55 anni ed era una segretaria di studio medico quando scomparve da Albinasego la notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016. Da subito si pensò a un allontanamento volontario, come indusse a pensare la testimonianza del fidanzato, Freddy Sorgato, un trasportatore di carburante 47enne all'epoca dei fatti. Sorgato raccontò agli inquirenti dell'ultima volta in cui era stato con lei, la sera della sparizione: i due, stando alla narrazione fornita, si sarebbero visti alle 20. Lui sarebbe andato a prenderla a quell'ora, per poi cenare in pizzeria. Successivamente la avrebbe accompagnata in centro a Padova, perché la donna aveva appuntamento con un'amica. Inquadrata dalle telecamere di sorveglianza, non è stata mai più vista.
Le indagini
A una settimana dalla scomparsa, la procura di Padova aprì un fascicolo di indagine contro ignoti per sequestro di persona e omicidio, ma la svolta arrivò a un mese dalla sparizione: Freddy Sorgato venne interrogato per alcune ore, dopo di che venne fermato insieme alla sorella Debora Sorgato e a Manuela Cacco, una dipendente di Sorgato che poi si sarebbe scoperto essere sua amante. I tre furono accusati di omicidio premeditato in concorso.
Inizialmente Freddy Sorgato parlò di un incidente, di un gioco erotico finito male: si sarebbe sbarazzato del corpo di Noventa gettandolo nel Brenta. Durante l'incursione dei sommozzatori della Polizia di Stato, morì Rosario Sanarico durante un'immersione alla ricerca del corpo. Del quale non si trovò traccia. Dov’è? .“Purtroppo questo è un interrogativo che rimane ancora aperto - prosegue Lazzaro - Il fatto che non ci sia stata soluzione riguardo al ritrovamento del cadavere aggiunge solo ulteriore dolore a questa drammatica vicenda. Soprattutto per i familiari di Isabella Noventa che convivono con questo enorme dolore”.
Ma alla soluzione del caso furono cruciali anche dei messaggi telefonici scambiati tra Freddy Sorgato e Manuela Cacco nei giorni precedenti all'omicidio. Uno di questi recitava, come riporta Fanpage: "Mi spiace per te mon amour continua a deluderti sempre. È finita come donna e come testa". La donna in questione, cui queste parole fanno riferimento, sarebbe stata Isabella Noventa.
Il Gazzettino riporta inoltre le parole di Paolo Noventa, fratello della scomparsa: "Un poliziotto della Squadra mobile mi raccontò del giorno dell'arresto di Debora Sorgato. Quando le dissero di procurarsi un avvocato per difendersi dall'accusa di omicidio, lei rispose in tono molto duro: ma dov'è il corpo?".
Il 30 gennaio 2023 a Marghera è stato ritrovato un cadavere, ed è stato disposto l'esame del Dna per verificare che si tratti di Noventa. In realtà, insieme ai resti è stata rinvenuta una sneaker numero 38, una misura troppo grande per la scomparsa, che quella sera tra l'altro indossava gli stivaletti, come sottolinea il Corriere del Veneto. Certo si cerca di sperare sempre, ma la possibilità che quei resti siano di Noventa è flebile. “Non abbiamo ancora un riscontro oggettivo - chiarisce Lazzaro - ma, sulla base delle informazioni che ho acquisito, al 99% non si tratta di Isabella”
I processi
La ricostruzione degli inquirenti fu considerata dai giudici veritiera - prima in Corte d'assise, poi in appello e infine in Cassazione. Gli inquirenti stabilirono che Freddy Sorgato e Isabella Noventa siano andati effettivamente in pizzeria la sera del 15 gennaio 2016: successivamente però si sarebbero recati nella casa di lui a Sabbioni, in provincia di Ferrara.
Lì, ad attenderli, ci sarebbe stata Debora Sorgato, che avrebbe colpito Noventa in testa con un martello, per poi chiuderle la testa in un sacchetto. Cacco sarebbe giunta solo successivamente all'occultamento del corpo, ma avrebbe indossato il giubbino bianco di Noventa per depistare: sarebbe stata Cacco quindi a essere inquadrata dalla videosorveglianza nel centro di Padova intorno a mezzanotte e mezza.
Secondo gli inquirenti, i fratelli avrebbero perlustrato la zona intorno alla loro villa e, secondo i giudici, questo avrebbe dimostrato la loro premeditazione. Il giudizio stabilì quindi che, si trattò, come riporta RaiNews, di un "omicidio voluto e pianificato", in cui Debora Sorgato sarebbe stata la mente del piano. Il movente sarebbe stato per Freddy Sorgato "l'esasperazione" legata alle donne della sua vita, per la sorella si sarebbe trattato di una forma di gelosia, unita al timore di dover dividere il patrimonio famigliare con Noventa, mentre anche Cacco sarebbe stata gelosa dell'uomo che condivideva con la scomparsa. Freddy e Debora Sorgato furono condannati a 30 anni, mentre Cacco a 16 anni 10 mesi, il tutto confermato in Cassazione.
Il documentario
Sulla vicenda di Noventa è stato infatti girato il documentario "Un delitto senza corpo. Il caso Noventa", prodotto da Verve Media Company per Warner Bros DiscoveryPlus Nove, attualmente visibile su DiscoveryPlus. È stato scritto da Marina Loi e Flavia Triggiani, con la regia delle stesse in tandem con Alessandro Galluzzi. "Quello di Isabella Noventa è un omicidio commesso da più persone, anche se forse non sapremo mai esattamente come è avvenuto e perché - proseguono Triggiani e Loi - Nessun componente del 'trio diabolico' ha mai detto tutta la verità. Freddy e la sua amante hanno dato due versioni differenti dell'assassinio, e Debora ancora oggi si professa innocente. Quello di Isabella è un femminicidio ripugnante, con molti aspetti agghiaccianti e dove i colpevoli si sono dimostrati di inumana insensibilità. Scrivendo e girando il documentario abbiamo subito ritenuti importante raccontare e 'sviscerare' tutti i lati oscuri di questa storia così da far luce e poter anche dare giustizia a Isabella in qualche modo".
Le registe temono che questi lati oscuri non saranno mai chiariti in toto. "Noi speriamo vivamente che il corpo verrà ritrovato - commentano a IlGiornale.it Flavia Triggiani e Marina Loi - ma stiamo parlando di persone prive di ogni empatia e sensibilità: oltre ad aver tolto Isabella alla sua famiglia, per sempre, non hanno mai rivelato dove fosse il suo corpo. La povera madre ha invano più volte supplicato gli assassini di farle ritrovare il cadavere della figlia, senza ottenere risposta. Ed è morta senza aver potuto mai posare un fiore sulla sua tomba. Quindi non nutriamo molte speranze nel fatto che i suoi assassini possano un giorno raccontare tutta la verità ma soprattutto possano dire dove hanno nascosto il suo cadavere".
"È sconcertante - continuano- il numero di donne che vengono uccise ogni anno, quindi anche per questo riteniamo che le loro storie vadano raccontate, per non dimenticarle, per non far essere loro solo dei numeri, delle statistiche. E cerchiamo sempre di raccontare la vittima e la sofferenza di chi l'ha persa. Isabella Noventa era una donna bellissima, solare, che dedicava la propria vita alla madre. Una persona forte, determinata, che nonostante ciò, si è ritrovata intrappolata in una relazione 'malata'. Inoltre io e Marina ci siamo appassionate sin dal primo giorno a questa storia, avevamo visto le interviste rilasciate da quelli che poi si sono rivelati i suoi assassini, nelle quali fingevano spudoratamente davanti alle telecamere.
Quando il loro piano è andato in fumo e sono stati scoperti, eravamo incredule: come si può far sparire una persona e poi rilasciare tranquillamente delle interviste, per di più con parole offensive nei suoi riguardi? ".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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