La 13enne morta a Ischia non aveva un brevetto da subacquea

Lara Scamardella scesa nella grotta al largo di Ischia insieme all'istruttore amico

La 13enne morta a Ischia non aveva un brevetto da subacquea

Non dovevano entrare in quella grotta dove hanno trovato la morte. È questa l'impressione di Fabio Portella, esperto istruttore di speleologia subacquea, che all'Ansa ha commentato i fatti avvenuti a Ischia, dove una 13enne e un istruttore sono morti in seguito a un'immersione.

"In quella cavità senza uno specifico addestramento, cioè senza un brevetto speleologico, che comporta uno speciale addestramento ed una attrezzatura specifica", Lara Scamardella e Antonio Emanato non sarebbero dovuti scendere, tanto più che la 13enne, figlia di un amico dell'istruttore, non aveva conseguito alcun tipo di brevetto.

Lara, morta il 13 agosto nelle acque tra Vivara e Ischia, tradita dalla melma della cavità, era in attività di addestramento. Inutile il tentativo dell'uomo che era con lei di salvarla, togliendosi le bombole per farle usare a lei.

"L'istruttore non doveva

portarci la ragazzina", sostiene Portella, mentre gli inquirenti analizzano la videocamera GoPro che Emanato aveva con sé, sequestrata con il resto della sua attrezzatura, per maggiori dettagli su quanto accaduto in mare.

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