A 15 anni chatta e manda foto osè a uomo, poi scopre che è il padre

Una 15enne allaccia una relazione virtuale con un uomo che celava l’identità con un nickname. Quando si incontrano, lei scopre che lo sconosciuto è suo padre

A 15 anni chatta e manda foto osè a uomo, poi scopre che è il padre

Che le chat possano nascondere delle insidie è cosa nota a tutti. Eppure molti, senza preoccuparsi di possibili pericoli o situazioni scabrose, continuano ad utilizzare questo strumento in modo alquanto superficiale. Ne sa qualcosa una ingenua ragazzina di 15 anni delle Bergamasca che, a sue spese, si è trovata essere l’involontaria protagonista di una vicenda incredibile e sconvolgente.

La giovanissima, infatti, ha allacciato una sorta di relazione virtuale su una chat con un’altra persona che nascondeva la propria identità dietro ad un nickname. Nel corso della storia, durata circa un anno, l’adolescente non si è fatta problemi ad inviare allo sconosciuto messaggi a sfondo erotico e proprie foto in pose osé. Quando i due hanno deciso di incontrarsi, ecco che l’emozione di un’avventura ai limiti del proibito si trasforma in choc: la 15enne scopre che il suo amico virtuale era, in realtà, suo padre.

L’assurda vicenda, traumatica per ragazza e genitore, è stata raccontata in occasione dell'inchiesta dell’Aga, l’Associazione genitori antidroga, di Pontirolo Nuovo dedicato proprio al tema delle nuove dipendenze.

Come denunciato dal suo presidente Enrico Coppola, il sesso virtuale è ormai un inquietante fenomeno che si sta diffondendo sempre più ed è strettamente connesso all'altro preoccupante trend della dipendenza da social network.

La protezione garantita dall’utilizzo di un apparecchio elettronico ha favorito la crescita non solo del cyber sex ma anche quella di altri fenomeni come il cyberbulismo. Ma non solo, perchè il problema si estende anche alla droga. “Ormai”, ha aggiunto Coppola, “i giovani sanno bene che sono Facebook e Instagram i luoghi virtuali dove possono incontrare coetanei a cui vendere la droga, senza correre il rischio di andare incontro al pesante aggravio della pena che può comportare l’essere colti a spacciare di fronte a scuole o oratori”.

"Agevolati dal fatto di trovarsi ancora in un mondo virtuale, i giovani si sentono più liberi e sicuri, arrivando così in breve tempo a conoscere

tutto sul mondo del sesso. In questo modo, però, bruciano i passaggi di una graduale e salutare esperienza diretta. Il mondo del sesso virtuale può portare anche a cattive sorprese" ha amaramente concluso Coppola.

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