Ecco tutte le follie dei No pass

Dagli assalti ai gazebi dei partiti al fallimento dei blocchi stradali e ferroviari, arrivando alle pettorine di Auschwitz: tutte le follie dei no pass

Ecco tutte le follie dei No pass

Era il 24 luglio quando, all'indomani dell'annuncio di Mario Draghi di estendere il Green pass per l'ingresso nei ristoranti e nei luoghi della cultura, i primi no Green pass decisero di scendere in piazza. Da poche centinaia sono diventate diverse migliaia, anche a causa dell'infiltrazione di movimenti che, con le proteste contro il Green pass, non hanno nulla da spartire. Centri sociali, anarchici, fascisti, sinistra estrema, cattoreazionari e tantissimi altri piccoli gruppi si sono riuniti per ingrossare le fila dei cortei contro l'estensione del certificato verde.

24 luglio: a Pescara l'assalto al gazebo di Forza Italia

Le prime settimane di protesta non hanno causato grandi problemi, tranne l'assalto a un gazebo di Forza Italia a Pescara da parte di uno sparuto gruppo di manifestanti. quella fu un'aggressione in piena regola ai militanti ma, in quei giorni, i no vax e i no Green pass non erano che un manipolo. Erano cortei piccoli, con qualche cartellone e striscione, durante i quali venivano scanditi alcuni degli slogan che ancora oggi si ascoltano durante le manifestazioni.

24 Luglio: a Firenze manifestanti con la stella di David

Non solo nel capoluogo toscano ma in tutta Italia, durante le manifestazioni contro il Green pass si sono visti spesso i contestatori con al petto la stella di David, utilizzata come simbolo di parallelismo tra le discriminazioni naziste e il Green pass per i non vaccinati. Sdegno da parte di Palazzo Vecchio.

28 agosto: a Milano il blitz a il Giornale e al gazebo del M5s

Un primo sussulto c'è stato a fine agosto, a pochi giorni dall'introduzione del Green pass obbligatorio per viaggiare sui mezzi a lunga percorrenza. Il 28 agosto, infatti, la sede della nostra redazione milanese è stata presa d'assalto da un manipolo di manifestanti che, staccatisi dal corteo principali, hanno fatto visita al palazzo di via Negri. Il risultato? Qualche volantino in cui si accusavano i giornalisti di essere la causa dello stato emergenza e di essere furieri di bugie. Il Giornale, da sempre quotidiano "fuori dal coro", ai loro occhi è diventato "servo del potere" e così l'ingresso della redazione è stato nastrato e sommerso di volantini. Quello stesso giorno, durante il corteo di Milano, un gruppo di no vax ha assaltato un gazebo del Movimento 5 stelle nei pressi dei navigli.

1 settembre: il flop del blocco ferroviario

Il 1 settembre ci fu il fallimentare "assalto alle ferrovie", un grande flop da parte dei manifestanti che nacque con l'obiettivo di paralizzare le principali stazioni del Paese ma si risolse in un nulla di fatto. A Napoli, per esempio, si presentarono solo in due. A Milano, Roma e Torino nelle grandi stazioni c'erano più giornalisti e forze dell'ordine che manifestanti. In quei giorni si rafforzava anche l'idea del governo, poi attuata, di estendere il Green pass a tutti i lavoratori del pubblico e del privato.

27 settembre: il flop del blocco stradale

Fallimentare è stato anche il tentativo di blocco stradale, lanciato dai camionisti che all'ultimo hanno dato forfait. Qualcuno ha tentato di rallentare le autostrade, viaggiando a bassa velocità, ma a parte qualche rallentamento non sono stati registrati i tanto annunciati blocchi delle forniture da loro auspicati. Sarebbero dovuti essere 30mila i camionisti pronti a manifestare e alla fine si è risolto tutto in un nulla di fatto.

9 ottobre: a Roma l'assalto alla Cgil

Gli scontri più grossi, però, si sono verificati lo scorso 9 ottobre a Roma, quando un gruppo di manifestanti guidati da alcuni esponenti di Forza Nuova hanno assaltato la sede della Cgil. In quelle ore, Roma è stata messa a ferro e fuoco dalle manifestazioni, all'interno delle quali gli infiltrati hanno dato vita a violenti scontri con le forze dell'ordine nel tentativo di raggiungere palazzo Colonna e i palazzi della politica. Le forze dell'ordine hanno impedito che ciò avvenisse. Decapitato il partito di Forza Nuova, con numerosi arresti tra i vertici, tra i quali il leader nazionale e Luigi Aronica, ex Nar.

9 ottobre: a Milano il tentato assalto alla stazione Centrale

Nelle stesse ore, mentre a Roma la polizia proteggeva palazzo Chigi e Montecitorio, durante le manifestazioni di Milano un gruppo di contestatori, guidato da un gruppo di anarchici, ha provato a raggiungere e assaltare la stazione Centrale. Anche in questo caso, così come a Roma, l'assalto è stato respinto. Un ragazzo, non appartenente ai gruppi anarchici, è stato arrestato.

15 ottobre: i portuali di Trieste bloccano il porto

Alcuni portuali no Green pass hanno creato un sit-in davanti al porto di Trieste, rallentando lo svolgimento dell'attività di carico e scarico. A loro si sono aggiunti numerosi cittadini che, senza Green pass, non potevano lavorare. Nei giorni successivi ha raggiunto Trieste anche l'attore Enrico Montesano, dichiaratamente no Green pass, poi salito sul palco di Roma nelle settimane successive. Il porto è stato liberato dalla polizia il lunedì successivo.

16 ottobre: a Torino scontri tra fascisti e anarchici

Tra le piazze più calde c'è stata Torino. Oltre agli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, a Torino ci sono state anche tensioni tra anarchici ed esponenti dell'estrema destra, entrambi partecipanti al corteo dei no Green pass. È stata la polizia a intervenire per sedare gli animi e riportare la situazione alla calma.

16 ottobre: a Milano anarchici in corteo con bastoni e guantoni da boxe

Tra i manifestanti di Milano c'è chi porta una croce, chi si mette una mascherina anche sugli occhi. Poi ci sono gli anarchici che, inizialmente mimetizzati in testa al corteo e poi pronti a prenderne la testa, hanno sfilato con bastoni e guantoni da boxe

23 ottobre: a Milano un brigatista in testa al corteo. Aggredito un giornalista

I no tav sono arrivati anche a Milano, come dimostra il fatto che una trentenne, che nel 2011 venne arrestata durante le manifestazioni no tav, è stata indagata per l'aggressione ai danni del giornalista del Tg5 in piazzale Loreto a Milano durante le manifestazioni del 23 ottobre. Apparterrebbe a un gruppo anarchico e sarebbe ora domiciliata presso un centro sociale di Milano. Inoltre, quello stesso giorno, in testa corteo è stato individuato l'ex brigatista mai pentito Paolo Maurizio Ferrari, oggi 76enne, mentre poco dietro di lui si mimetizzavano nella folla gli esponenti del gruppo neo-fascista Dora.

30 ottobre: a Novara i manifestanti vestiti come prigionieri dei Lager

Una decina di persone ha sfilato indossando pettorine che richiamano inevitabilmente l'abbigliamento indossato dai prigionieri dei campi di concentramento nazisti, con tanto di stella sul petto e filo spinato tra le mani. "Immagini che mi hanno scioccato", ha commentato il ministro Roberto Speranza davanti ai video.

30 ottobre: a Milano aggredito un altro giornalista

Un videomaker della trasmissione Tagadà

di La7 è stato aggredito in Duomo nell'ultima giornata di manifestazioni. Alcuni manifestanti lo hanno sputato e hanno preso a calci la sua telecamera. Nessuna grave conseguenza per lui, che ha continuato col suo lavoro.

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