Sospetti terroristi espulsi dall'Italia. Uno ha combattuto con l'Isis

Due marocchini e un tunisino. Erano in contatto con foreign fighters attivi in Siria

Sospetti terroristi espulsi dall'Italia. Uno ha combattuto con l'Isis

Tre nuove espulsioni vanno ad aggiungersi alle 93 già decise dall'inizio dell'anno. Questa volta i provvedimenti riguardano due cittadini marocchini e un tunisino, a cui l'Italia ha dato il foglio di vi, dopo avere confermato che erano in contatto con foreign fighters del sedicente Stato islamico (Isis).

Trentuno anni e diversi precedenti per droga, il tunisino era indagato perché sospettato di essersi unito all'Isis nel 2013, per combattere contro le forze lealiste e le fazioni ribelle che si opponevano agli islamisti e creare quel Califfato che ora, quattro anni dopo, è in rovina.

Dopo un periodo trascorso nel suo Paese natale, l'uomo era stato rintracciato a Perugia e controlli sul suo telefono cellulare avevano portato alla luce un file audio di un religioso egiziano che senza mezzi termini chiedeva di unirsi al jihad contro l'Occidente e contro gli ebrei.

Trasferito nel Centro per rimpatri di Torino, l'uomo è stato rimpatriato ieri con una nave salpata da Genova. I due marocchini, di 25 e 26 anni, condividevano molte amicizie.

Sul social network avevano condiviso a più riprese contenuti legati al jihad e parlavano con connazionali che si trovano ancora a combattere in Siria. Fermati a Torino e Milano, oggi saranno espulsi con un volo in partenza dall'aeroporto milanese di Malpensa.

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