333 balene uccise con arpioni esplosivi: bufera sul Giappone

La Commissione baleniera internazionale ha denunciato l'uccisione in acque giapponesi di 333 balene, di cui 122 incinte e 114 cuccioli, per presunte finalità di ricerca. Utilizzati arpioni con granate esplosive

333 balene uccise con arpioni esplosivi: bufera sul Giappone

333 balene uccise senza guardare alla loro età, di cui 181 femmine, 122 incinte e 114 cuccioli. Sono le cifre dell'ennesimo massacro compiuto nelle acque dell'Oceano Atlantico da navi giapponesi su autorizzazione delle autorità nipponiche. Una battuta di caccia realizzata, in base a quanto comunicato dai ricercatori nipponici, per acquisire dati sull'età, le dimensioni e le abitudini alimentari di questi cetacei. Ma la Commissione baleniera internazionale non ha creduto a questa versione e ha denunciato il metodo utilizzato per uccidere le balene: arpioni con punte munite di granate esplosive, che provocano la morte immediata solo di una balenottera su due.

Il comitato scientifico della Commissione baleniera ha comunicato che "il tasso di gravidanza apparente degli animali campionati era elevato (95,3 per cento)", mentre l'uccisione degli esemplari cuccioli è stata giustificata come parte del cosiddetto programma "scientifico" di caccia alle balene, con l’obiettivo, a detta dei ricercatori giapponesi di acquisire dati sull’età, le dimensioni e le abitudini alimentari delle balenottere che nuotano tra l’Australia e l’Antartide. Delle 344 balenottere a cui le navi giapponesi hanno sparato i loro arpioni muniti di granate, soltanto 11 sono riuscite a scappare, nascondendosi tra i densi ghiacci marini.

La responsabile del programma dell’International Humane Society, Alexia Wellbelove, ha dichiarato che: "L’uccisione di 122 balene in stato di gravidanza è una statistica scioccante ed evidenzia la crudeltà della caccia alle balene in Giappone".

Una caccia che va avanti nonostante una recente sentenza della corte internazionale di giustizia dell'Onu, che nel 2014 aveva stabilito l'obbligo da parte delle autorità nipponiche di mettere fine una volta per tutte alla caccia alle balene, finalizzata a scopi alimentari. Una pratica che ha creato molti problemi con l'Australia, che ha condannato più volte il Giappone per la caccia alle balene condotta nelle sue acque territoriali.

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