"500mila casi al giorno": cosa rischia l’Italia

Fino a 500mila casi al giorno in Italia secondo le proiezioni di un centro di ricerca americano: con Omicron, però, si va verso l'endemia. "È l'inizio della fine della pandemia"

"500mila casi al giorno": cosa rischia l’Italia

L'ultimo bollettino italiano sui casi Covid-19 recita 219mila nuovi positivi e 198 morti: la variante Omicron sembra un fiume in piena e si stanno cercando azioni per arginare la sua forza, una su tutte il nuovo obbligo vaccinale per gli over 50 e tutto ciò che riguarda il super green pass.

"Anche 500mila casi al giorno"

L'epidemiologo italiano Lorenzo Monasta, collaboratore per l'Italia con l'Ihme (Centro di ricerca sanitaria globale indipendente) dell'Università di Washington, intervistato da Repubblica spiega le proiezioni del centro americano per il nostro Paese nelle prossime settimane. "Non è escluso che ci si avvicini ai 500mila casi al giorno, come dice l’Istituto" afferma Monasta. Di previsioni ne sono state fatte tante, anche in passato, ma non è detto che l'Italia debba raddoppiare necessariamente i casi giornalieri da qui a breve. Una buona notizia, però, c'è. "L’occupazione dei letti ospedalieri salirà ma non arriveremo ai livelli dei momenti più duri della pandemia", sottolinea Monasta. Dopo il picco di contagi ci sarà il tanto sospirato calo "sia per le restrizioni che per i vaccini, come è successo altrove".

Cosa succede con i decessi

Più contagi significa, in proporzione, più ospedalizzazioni ma non perché la variante Omicron sia più aggressiva o i vaccini non funzionino, tutt'altro: le morti "che vediamo adesso sono di persone contagiate da molti giorni, quindi probabilmente colpite ancora dalla variante Delta. Dobbiamo attendere per comprendere il vero impatto di Omicron sui decessi", afferma a Repubblica l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco. Come affermano praticamente la maggior parte degli studi e degli scienziati, la nuova variante penetra meno nei polmoni fermandosi in gola: ecco perché si hanno milioni di positivi in tutto il mondo ma crollano i decessi.

Da questo punto di vista, però, gli americani sono molto pessimisti nei confronti dell'Italia: sempre l'Ihme prevede che il picco dei decessi potrebbe arrivare a metà febbraio e compreso tra 350 e 580 persone "a seconda di quanto sono usate le mascherine ma anche di quanto si rivelerà violenta Omicron. Ma con la nuova variante non è facile fare previsioni". Numeri e proiezioni che vanno presi con le molle e non sembrano rispecchiare, al momento, la realtà di nessun Paese in rapporto ai contagi con Omicron.

"Sta per diventare endemia"

Più rassicurante Lopalco, che afferma quanto abbiamo già scritto sul Giornale.it: da pandemia, Covid-19 diventerà presto un virus endemico "con tantissime infezioni, molti casi lievi e pochissimi clinicamente gravi", spiega l'epidemiologo. Come detto, è chiaro che più i contagi sono alti più, statisticamente, i numeri assoluti di chi può avere problemi gravi si alzano. "I guai riguardano soprattutto anziani per i quali è calata la risposta vaccinale e i non vaccinati. È bene quindi tenere alta la guardia". Lopalco, comunque, fa parte del gruppo degli ottimisti: la circolazione così ampia circolazione di Omicron unita ai numeri alti delle vaccinazioni "possono essere l’inizio della fine della pandemia.

Ora abbiamo uno scenario di picco influenzale pesante, che infatti è in grado di esercitare una alta pressione sugli ospedali. Ricordiamoci le scene dei pronto soccorso intasati a gennaio e febbraio a causa dell’influenza", conclude.

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