"7mila voli in meno". La (brutta) sorpresa all'aeroporto: occhio alle date

Non si fermano scioperi e proteste. Dopo le sollevazioni di giugno, in arrivo anche le manifestazioni di luglio. Cresce la preoccupazione del settore turistico

"7mila voli in meno". La (brutta) sorpresa all'aeroporto: occhio alle date

Si conferma un'estate a rischio per quanto riguarda i voli in aereo. Come già segnalato in precedenti articoli, da settimane si parla di una situazione di autentico caos, che non risparmia nessun aeroporto. Aumentano le proteste da parte dei viaggiatori, che sempre più spesso, in questi giorni, si trovano a dover affrontare ritardi ingestibili se non vere e proprie cancellazioni. Proprio ieri anche la British Airways ha dovuto fare il suo annuncio, spiegando di essere costretta ad annullare centinaia di voli relativi alla stagione estiva.

7mila voli a rischio in Italia

Il problema, come abbiamo detto, riguarda tutti gli aeroporti, europei e americani. Impossibile non sentirne le conseguenze anche in Italia, dove si stima che fra il primo luglio e il 30 settembre verranno cancellati almeno 7mila voli. Il numero sale a 41mila se si considerano tutti gli scali d'Europa. E i viaggiatori? Nella peggiore delle ipotesi, si parla di circa 1,8 milioni di passeggeri che saranno lasciati a terra.

Nel tentativo di arginare questa situazione, il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Enrico Giovannini ha convocato un tavolo con tutte le categorie del settore, specificando che una reale soluzione potrebbe essere trovata solo mediante interventi europei.

Gli scioperi non si fermano

Le proteste da parte del personale di volo, del resto, non si fermano. Dopo gli scioperi di giugno, si annunciano già le manifestazioni di luglio. Per martedì prossimo (12 luglio) si attendono disagi per le proteste del personale aeroportuale iscritto alla Confederazione Unitaria di Base. Il 17 luglio è invece fissato uno sciopero di 4 ore dalle 14 alle 18 (Uiltrasporti e Filt Cgil hanno infatti ridotto da 24 a 4 le ore di sciopero proclamato da EasyJet, Ryanair, Malta Air, Volotea e Crewlink), mentre fino al 29 luglio ci sarà il blocco degli straordinari.

Se una soluzione non sarà trovata, tuttavia, le sollevazioni non cesseranno. Tanta la domanda di voli richiesta alle compagnie aeree, che non riescono più a stare al passo, anche perché in questi ultimi hanno drasticamente ridotto il loro personale. Manca tutto, personale aeroportuale, piloti, personale di bordo, controllori di volo.

I disservizi di questi ultimi giorni sono sotto agli occhi di tutti, ma la causa non è da imputare unicamente al personale, che sta lavorando a ritmi massacranti.

Intanto, la preoccupazione del settore turistico aumenta. "La situazione è molto grave.

Se le previsioni saranno confermate centinaia di migliaia di utenti vedranno le loro vacanze a rischio e il danno potenziale potrebbe essere milionario", spiega infatti Ivana Jelinic, presidente di Fiavet, federazione che riunisce le imprese di viaggi e turismo, a La Nazione.

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