8 marzo, calano i reati sulle donne. Alfano: "C'è ancora molto da fare"

Dati generalmente positivi, ma si può essere ottimisti solo fino a un certo punto. Il Viminale: "La battaglia non è vinta"

Palloncini gialli per celebrare la Festa della donna
Palloncini gialli per celebrare la Festa della donna

Forse non una ragione per festeggiare, ma se non altro un dato positivo. Le statistiche sui reati contro le donne che il Viminale ha diffuso in occasione dell'8 marzo parlano di un calo generale, che si tratti di violenza, stalking oppure di abusi in generale.

Aggiornate a pochi giorni fa, le statistiche parlano di 137 donne vittime di omicidio nello scorso anni (102 in ambito familiare), con un calo del 22,6% e del 16,3% e di un minor numero anche di atti persecutori, del 24,8% inferiori rispetto allo scorso anno.

Dati incoraggianti, ma che non sono ancora sufficienti, dice il ministro dell'Interno Angelino Alfano. "C'è ancora da lavorare e nessuno deve girare la testa dall'altra parte". Sono anche le violenze sessuali a diminuire, del 22,3%. Ma la stragrande maggioranza (91,7%) colpisce ancora le donne.

Secondo il Viminale c'è da ringraziare "le buone leggi sullo stalking e sulla violenza di genere" per il calo generale dei casi.

Ma "la battaglia non è ancora vinta". Anche se "tantissime donne coraggiose, nell'ultimo anno, hanno potuto allontanare da casa i mariti violenti e hanno avuto il coraggio di denunciare sentendosi più protette dalle nuove leggi".

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