Anche l'Abruzzo ha preso parte alla rivolta delle bandiere: sindaci e amministratori locali hanno ammainato il vessillo dell'Unione europea per protestare contro l'immobilismo di Bruxelles nella gestione del Coronavirus. Lorenzo Sospiri di Forza Italia ha postato il video di contestazione all'ingresso di Palazzo dell'Emiciclo, sede del Consiglio regionale abruzzese a L'Aquila, dove era in programma la seduta chiamata a varare misure economiche per contrastare l'emergenza Covid-19. Sul proprio profilo Facebook ha commentato: "Quando l'Europa tornerà ad essere la Patria che abbiamo sognato per tutti i popoli, anche la sua bandiera in Consiglio regionale tornerà alla stessa altezza di quella Italiana".
Immediata è stata la replica da parte degli eurodeputati del Partito democratico, che hanno chiesto provvedimenti severi contro chi "ha violato la legge". I dem hanno infatti scritto una lettera a Luciana Lamorgese per sollecitarla a intervenire e a punire il gesto: "Si tratta di gesti gravissimi che non rendono giustizia al nostro impegno in Europa in queste ore drammatiche, orientato a superare resistenze ed egoismi degli Stati membri. Serve serietà e responsabilità da parte di tutte le forze politiche". Brando Benifei, capodelegazione degli eurodeputati del Pd, ha espresso l'intolleranza nei confronti di quelli che reputa "atteggiamenti ambigui" messi in atto da chi si professa europeista "mentre strizza l'occhio a Orban". Al ministro dell'Interno è stato dunque chiesto di "condannare fermamente l'atto" prendendo "ogni misura necessaria per far rispettare la corretta applicazione del diritto italiano" poiché sono comportamenti "mirati a seminare odio e divisioni".
"Semina odio e divisioni"
A criticare il gesto di Sospiri anche il Movimento 5 Stelle: il deputato penstatellato Filippo Scerra ha affermato che "siamo di fronte ad un'opposizione irresponsabile che, in una fase di emergenza per il Paese, fa demagogia spicciola e senza alcun senso". Il grillino ha fatto riferimento anche a Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia, che ha tolto la bandiera dell'Ue e l'ha riposta in un cassetto del suo ufficio, denunciando alcuni appelli sui social e su WhatsApp in cui si inciterebbe a "bruciare il vessillo dell'Unione europea".
Il presidente del Consiglio regionale d'Abruzzo però non si è pentito del gesto. Anzi, si è detto amareggiato per essere stato troppo garbato: "Non la dovevo ammainare, dovevo proprio ripiegarla e lasciare solo il tricolore, ma diciamo che do speranza all'Europa di ritrovare se stessa e di aiutare i propri popoli a ripartire".
Sospiri infine ha lanciato un durissimo attacco verso il Partito democratico, alla luce anche delle scuse di Ursula von der Leyen: "Dicono loro, ricordo agli eurodeputati del Pd che noi eravamo in Consiglio regionale, di persona non come loro al calduccio a casa, per approvare una legge con misure economiche per l’Abruzzo. Chissà per quale ragione allora si sarà scusata con l’Italia la presidente Ursula von der Leyen?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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