"Durante la Pasqua sono sbarcate 8.500 persone. Sulle coste libiche nei giorni scorsi c'erano tante navi pronte a partire che sembrava lo sbarco degli alleati in Normandia. Bisogna fare presto. L'importante è affrontare il fenomeno: non soltanto dal punto di vista giudiziario, perchè non lo si risolve solo così, ma in modo complessivo. Noi dobbiamo trasformare le conoscenze in prove, e questo non è facile. In commissione Schengen le posizioni non mi sono sembrate distanti: tutti hanno chiaro cosa stia avvenendo", così il procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro, riguardo le indagini avviate sui salvataggi delle Ong nel Canale di Sicilia, a seguito dell'inchiesta de Il Giornale.
Medici Senza Frontiere
Sull'argomento sono intervenute oggi le dirette interessate, ovvero le organizzazioni impegnate con le proprie navi nel salvataggio dei migranti del Mar Mediterranio. In particolare "Medici Senza Frontiere" e "Save the Children". La prima si dice "indignata per i cinici attacchi al nostro lavoro in mare da parte di alcuni esponenti della politica" e annuncia che "valuterà in quali sedi intervenire a tutela della propria azione, immagine e credibilità". Il riferimento è al vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che nei giorni scorsi ha attaccato le organizzazioni che soccorrono i migranti accusandoli di essere coinvolti nel "business dell'immigrazione".
"Le accuse - si legge nella nota di "Medici Senza Frontiere" - sono vergognose, ed è ancora più vergognoso che siano esponenti della politica a portarle avanti, attraverso dichiarazioni false che alimentano l'odio e discreditano organizzazioni che hanno come unico obiettivo quello di salvare vite. È una polemica strumentale che nasconde le vere responsabilità di istituzioni e politici, che hanno creato questa crisi umanitaria lasciando il mare come unica alternativa".
Infine "Medici Senza Frontiere" sottolinea che "i soccorsi avvengono secondo il diritto del mare e dei rifugiati sotto il coordinamento e le indicazioni della Guardia Costiera italiana e che le organizzazioni non ricevono telefonate dirette dai trafficanti. Le organizzazioni lavorano inoltre in acque internazionali e solo in pochi casi eccezionali, in presenza di naufragi imminenti e sotto autorizzazione delle autorità competenti, sono entrate in acque libiche".
Save the Children
L'altra organizzazione non governativa infuriata è "Save the Children" che si difende dalle accuse. "Nostra missione è al di sopra dei sospetti - sostiene Valerio Neri, direttore generale - Le operazioni della nave di Save the Children avvengono sotto il coordinamento della Guardia Costiera italiana e respingiamo con forza ogni accusa della più minima connessione con i trafficanti". Neri rimarca inoltre lo scopo dell'organizzazione: "La missione di Save the Children è quella di salvare i bambini e non possiamo rimanere a guardare mentre affogano nel tentativo di scappare dalla violenza, dalle persecuzioni e dalla povertà estrema. Per questo motivo dal 2016, con la nave Vos Hestia, abbiamo deciso di partecipare alle missioni di ricerca e salvataggio: salviamo le persone dal rischio di annegare e proteggiamo i bambini che sono i più vulnerabili, quando salgono a bordo della nostra nave". Infine "Save the Children" specifica che non è coinvolta nelle indagini avviate dal procuratore di Catania.
A sostegno della posizione di Di Maio arriva anche un post sul blog di Beppe Grillo a firma dell'eurodeputata M5S Laura Ferrara: "Vogliamo tutta la verità sul ruolo delle Ong nelle operazioni di salvataggio dei migranti nel Mar Mediterraneo.
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