"Adel si era pentito": così il giudice gli concesse la libertà

Adel Kermiche soffriva di disturbi psicologici. Il giudice l’ha messo a marzo in libertà vigilata perché si era dimostrato "pentito"

"Adel si era pentito": così il giudice gli concesse la libertà

Adel Kermiche soffriva di disturbi psicologici. Il giudice l’ha messo a marzo in libertà vigilata perché si era dimostrato "pentito". La strage nella cheisa di Rouen passa da questo dettaglio: la scarcerazione, nel marzo scorso, del ragazzo che ha tagliato la gola al prete sull'altare della sua chiesa. In Francia sono partite aspre polemiche per una presunta falla nella sicurezza francese che ha permesso di rimettere il liberta proprio chi avrebbe fatto forse il gesto più significativo tra gli attacchi Isis in Europa: l'uccisione di un prete in chiesa. Il ragazzo era seguito da quando aveva sei anni per "disturbi psicologici". Dopo l’arresto il ragazzo "sembrava essersi pentito" e diceva di desiderare una vita "normale". Infatti nell'ordinanza del giudice che lo ha rimesso in libertà si legge che la scarcerazione è arrivata anche sul "riconoscimento dei suoi errori e su pensieri sucida sopravvenuti in cella", aggiungendo che la famiglia sembra disposta a "supervisionarlo e supportarlo". Tutti dettagli questi, riportati da leParisen, che danno il quadro di una situazione davvero a limite: si rimette in libertà solo dopo un pentimento verbale. E così l'assassino di padre Jacques Dunque è stato rilasciato in libertà vigilata, dotato di braccialetto elettronico con obbligo di controllo da parte della sua famiglia e di intensivo trattamento psicologico.

In più aveva la libertà di uscire tra le 8 e le 12 per raggiungere il centro di psicoterapia. e ieri mattina era proprio fuori durante le ore che doveva detsinare alla terapia, ma al centro non è mai arrivato. Ha fatto irruzione in una chiesa per uccidere chi stava pregando Dio.

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