Gli adesivi di Anna Frank con la maglietta della Roma che apparsero nella curva della Lazio, dopo aver sollevato un polverone, ora sono arrivati davanti ai magistrati in Procura. I giudici hanno ascoltato 6 dei 14 tifosi laziali accusati di incitamento all' odio razziale ricevendo risposte tragicomiche.
Sfottò o ignorante: le risposte degli ultrà
Nel corridoio dove si stavano svolgendo gli interrogari dei laziali accusati di aver affisso adesivi con l'immagine della ragazzina ebrea deportata con la maglia degli avversari della Roma, il silenzio è stato rotto dalle urla del pm: "Ma lei sta scherzando?".
Il magistrato non ha più retto all'ennesima giustificazione biancoceleste: "Pensavo fosse la figlia di Fantozzi, Mariangela. Non sapevo si trattasse di un' ebrea deportata". E ancora: "Non so chi sia, credevo fosse un'attrice". Poco cambia. Secondo l'accusa - come riporta Il Tempo - il fotomontaggio aveva un "intento chiaramente denigratorio e di scherno".
Soprattutto perché accompagnato da scritte del calibro di "Romanista ebreo" e "Romanista Aronne Piperno", riferimento al celebre personaggio di origine ebraiche presente ne Il marchese del Grillo. Così la Procura ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari ai 14 ultrà. Il dubbio tra ingnoranza o sfottò ha trovato una soluzione.
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