Un anno fa ha lasciato la clausra al monastero di Sant Benet a Barcellona, con una dispensa da parte del Vaticano che le ha permesso di dedicarsi alla politica. E ora la spagnola suor Teresa Forcades si lancia in una serie di dichiarazioni sulle adozioni per gli omosessuali che promettono di far rizzare i capelli in testa a più di un fedele.
La suora, teologa femminista, si fa intervistare da Repubblica e al quotidiano assicura che chi è contro le unioni civili teme solo "le differenze" e non tiene conto invece del fatto che "il valore fondamentale del matrimonio è un impegno per sempre". Insomma "dipende dal grado impegno che ci si mette".
L'apertura di suor Teresa è a tutto campo. Non soltanto quando si parla di unioni civili, ma pure sul delicato tema delle adozioni da parte di famiglie omosessuali, certa che "quello di cui i bambini hanno bisogno è un amore adulto, maturo e responsabile" e "il fatto di crescere con due donne o con due uomini non rappresenta nessun problema".
"La dottrina della Chiesa - affonda la Forcades - difende la dignità della persona e rifiuta la sua strumentalizzazione però in alcuni casi come
nell'aborto, o per l'eutanasia, il principio di autodeterminazione della persona che è un principio riconosciuto e difeso dalla Chiesa, si scontra con la difesa della vita e con il riconoscimento della vita come dono di Dio".
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