Gli affari di Carminati con le curve romane

Non solo appalti. "Il cecato" era riuscito a mettere le mani anche sulla gestione delle curve di Roma e Lazio

I Carabinieri arrestano Massimo Carminati
I Carabinieri arrestano Massimo Carminati

Dove c'era la possibilità di fare soldi là c'era anche Massimo Carminati. Riusciva a gestire contemporaneamente le tifoserie di Roma e Lazio, collaborando sia con Fabrizio Piscitelli, "Diabolik", storico capo ultras laziale e Mario Corsi, "Marione", romanista di ferro ed ex Nar. Assieme a loro anche Fabio Gaudenzi, "Rommel", che "si occupa in particolare del riciclaggio e del reinvestimento dei proventi delle attività dell'associazione" e Fabrizio Toffolo, "l'ex leader degli Irriducibili fermato a settembre per detenzione di marijuana".

Roberto Grilli, lo skipper che ha dato l'avvio all'inchiesta Mafia Capitale, racconta ai magistrati di come "Diabolik" gestisse "tutti i Lazio point", mischiando lavori leciti e illeciti: "Era gente che faceva sia lavori legali, tipo gestire i biglietti, le trasferte, le magli e in più pure gli impicci. Anche se non c'ho mai lavorato direttamente, però sono quelle cose che io so...

se mi dite come, cosa, dove si svolgevano no, però che trafficassero sostanze ve lo do al cento per cento".

Secondo gli inquirenti sarebbe proprio "Diabolik" il "principale referente dell'organizzazione narcotrafficante, nonchè promotore e finanziatore di ingenti quantitativi" di stupefacenti.

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