"Affitto la casa solo ai cristiani". Per questo annuncio rischia una condanna

"Affitto a persona o coppia di cultura cristiana". Inserzionista sotto attacco. Adesso rischia una condanna per discriminazione

"Affitto la casa solo ai cristiani". Per questo annuncio rischia una condanna

"Appiano. Offro a persona o coppia di cultura cristiana appartamento ammobiliato in comune o separato". L'annuncio pubblicato nella sezione del mercato immobiliare del Bazar è già un caso politico. E l'inserzionista rischia una condanna per discriminazione. "Non somno discriminazioni ammissibili", spiega al Corriere della Sera Carlo Perseghin, il presidente regionale della Fiaip (Federazione degli agenti immobiliari professionali) che invita gli inserzionisti a non formalizzare mai certe condizioni in un annuncio. "È meglio spiegarle a voce...".

In passato c'era già stata una condanna per un'inserzione simile a quella di Appiano. Come spiega Perseghin al Corriere della Sera, l'aver messo nero su bianco la preferenza di affittare a una persona o a una coppia di "cultura cristiana" presta il fianco dell'inserzionista al rischio di una condanna. Ora chiunque si ritenesse discriminato da questo annuncio, può infatti denunciarlo. "Proprio per questo - spiega il presidente regionale della Fiaip - bisogna sempre evitare di scrivere negli annunci questo tipo di frasi, che rappresentano delle discriminazioni, siano esse basate sulla razza, sul sesso, sull'orientamento sessuale, la lingua, la religione, o altre condizioni personali e sociali". Secondo Perseghin, però, "si possono preferire, ad esempio, inquilini referenziati, con uno stipendio fisso, non fumatori oppure senza animali domestici". "Normalmente - conclude - queste richieste vengono accettate senza problemi, e chi non ha questi requisiti capisce e rinuncia senza polemiche. Ma anche in questi casi credo sia meglio spiegare le condizioni a voce, piuttosto che formalizzarle in un annuncio".

Il proprietario dell'appartemento messo in affitto ad Appiano non accetta la gogna mediatica che si è creata attorno al suo annuncio e respinge qualsiasi accusa di razzismo. "Non si tratta di un appartamento di cui non mi interessa nulla - mette in chiaro - ma di casa mia, del luogo in cui vivo". L'uomo ha, infatti, deciso di mettere in affitto alcune stanze ddell'appartamento. La cucina sarebbe addirittura in comune. "Quindi - fa notare - si verrebbe a creare una sorta di convivenza con il nuovo inquilino, o i nuovi inquilini".

Da qui la decisione di chiedere il requisito della "cultura cristiana" nell'annuncio apparso su Bazar. "Per andare d'accordo con un coinquilino - conclude - bisogna avere abitudini affini o almeno la stessa mentalità su molte cose".

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