Di questi tempi, il lavoro dei medici è ancora più difficile. Oltre all'enorme carico di lavoro che devono sopportare a causa della pandemia che, ormai da due anni, riempie gli ospedali e da qualche settimana ha ripreso vigore, sono costretti a subire ingiurie e offese da parte dei no vax che, proprio a causa del contaggio con il coronavirus, necessitano di un ricovero. A raccontarlo è un'anestesista rianimatrice nell’azienda ospedaliera dell’Università di Padova, Francesca Bertamini, che su Facebook ha dato sfogo alla rabbia e alla delusione che sopraggiunge davanti a comportamenti irrispettosi.
"Ho telefonato ad un padre per informarlo delle condizioni di suo figlio no vax. Sono stata aggredita perché la loro è una libertà di scelta personale, non si sa nemmeno cosa c’è nel vaccino", scrive il medico. Un adagio già sentito quello dell'uomo che le ha risposto al telefono, ripetuto come un mantra dai no vax in tutte le piazze e su tutti i social. Francesca Bertamini spinge poi a una riflessione amara sull'ipocrisia di certi ideologici del non vaccino: "Forse non si rende conto che suo figlio è quasi morto ed è stato salvato dalla professionalità di decine di 'punturati' e da migliaia di euro di decine e decine farmaci di cui certamente non conoscerà la composizione. Non comprenderanno mai il problema i no vax, nemmeno di fronte alla evidenza dei fatti".
Ma non è certo l'unico episodio di cui è stata vittima la dottoressa, che nelle guardie in rianimazione e durante i turni estenuanti in ospedale vede e sente qualuque cosa, come il paziente che "appena svegliato dal coma, estubato con gran difficoltà dopo giorni di sedazione per permetterne la ventilazione, ci accusava (con il filo di voce che gli rimane) di averlo sequestrato e che lui è libero di andarsene". Dev'essere stata una scena surreale per un medico ascoltare quelle parole: "Sorrido ad immaginarmi la scena mentre arranca in corridoio cercando di uscire, privo di forze, distrutto dal coronavirus, privo di ossigeno mentre inneggia alla sua libertà".
In conclusione, l'anestesista sottolinea: "E pensare che se non ci fossero i no vax ricoverati da noi, la rianimazione sarebbe vuota e le sale operatorie continuerebbero a funzionare per salvare chi ne ha bisogno".
Raggiunta dal Corriere della sera, Francesca Bertamini aggiunti: "Da quando le terapie intensive sono piene di no vax, noi medici riceviamo continuamente offese, anche se a queste persone abbiamo salvato la vita. Non comprenderanno mai il problema, nemmeno di fronte alla evidenza dei fatti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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