La variante Omicron si diffonde rapidamente e ci mette spalle al muro: dove ma soprattutto come faremo a trascorrere le festività natalizie in serenità e sicurezza? Complicato dirlo, dal momento che i contagi sono in aumento anche in Italia e i no vax tra la popolazione adulta rimangono ancora uno zoccolo duro (anche se molti si stanno convincendo).
"Festeggiare con i vaccinati"
Uno degli 11 membri del Cts, Fabio Ciciliano, sull'argomento Natale ha le idee chiare: lo scorso anno aveva suscitato polemiche per aver chiesto a gran voce che i nipoti rimanessero lontani dai nonni, quest'anno grazie ai vaccini la situazione è ben diversa. "Se nipoti e nonni saranno vaccinati, potranno festeggiare sotto l’albero, ancora di più a fine anno, seduti allo stesso tavolo", afferma al Corriere della Sera. Non è morbido, però, con i no vax per scelta. A chi gli chiede se chiederà il super green pass ai suoi invitati, il dirigente medico della Polizia di Stato risponde che "il buon senso e il rispetto a casa possono sicuramente essere sufficienti per trascorrere in sicurezza le serate. Io so tra i miei amici chi è vaccinato e chi no. Proprio per tutelarli, farò gli auguri per telefono a chi non lo è".
"Porte chiuse ai no vax"
Questa affermazione, che troverà d'accordo la stragrande maggioranza dei vaccinati, specialmente chi in casa ha figli molto piccoli che ancora non possono ricevere la vaccinazione (0-4 anni), rievoca il precedente del Prof. Pier Luigi Lopalco, ordinario di Igiene dell'Università di Pisa, che esattamente un mese fa aveva già le idee chiare come abbiamo scritto sul Giornale.it. "Se invito da me, i non vaccinati non entrano. Se sono io ad essere ospite, mi accerto che i convitati siano muniti di passaporto verde, altrimenti mi dispiace, non vado", aveva affermato al Corriere, aggiungendo che in questo modo "ho la presunzione di fare pressione, di far sentire i no vax fuori luogo, la loro presenza sconveniente. Un po’ come succedeva con l’introduzione del divieto di fumo", sottolineava l'epidemiologo.
Perché i numeri sono migliori del 2020
In ogni caso, 365 giorni fa i vaccini dovevano ancora essere somministrati e ci alternavamo tra zone arancioni e zone rosse (tutta Italia chiusa nei giorni clou delle festività). Quest'anno la situazione è diametralmente opposta grazie alla campagna vaccinale e alle misure di contenimento e mitigazione "che sono state modulate durante questi mesi in base all’incidenza e ai ricoveri. Questo sistema ci ha consentito di accumulare un vantaggio innegabile. Nei Paesi esteri dove la copertura vaccinale è inferiore, c’è maggiore impatto sui ospedali. L’Italia è avanti e il vantaggio ci permette di affrontare queste settimane con meno ansia. L’impegno di tutti, dal governo al singolo cittadino, è di non perderlo anzi di aumentarlo", sottolinea il prof. Ciciliano.
L'altra grande notizia è la profilassi anti-Covid anche per le fasce 5-11 anni che limiterà, nelle prossime settimane, l'avanzata del virus cercando di rendere sicure case e soprattutto scuole. Come detto prima, però, non tutti saranno al riparto a breve termine, ecco perché "per i più piccini, ora esclusi dalla vaccinazione, bisognerà essere ancora più attenti, anche a casa, senza esagerare". Da qui, il consiglio è sempre lo stesso: evitare assembramenti attorno alle tavolate, indossare le mascherine se si è in troppi e far arieggiare stanze e saloni per favorire il ricambio d'aria. "Vale nei ristoranti e a casa nostra. Il virus non conosce le feste", aggiunge. Infine, sull'ipotesi del tampone anche per i vaccinati che vogliono partecipare ai grandi eventi come proposto da un altro membro del Cts, Franco Locatelli, il prof. Ciciliano crede che sia importante capire cosa accadrà nei prossimi giorni ma, "se dovesse rendersi assolutamente necessario, potremmo prendere in considerazione tale ipotesi come ulteriore meccanismo di controllo dei grandi assembramenti. Penso però che oggi la partita si giochi nel proteggere i non vaccinati evitando una nuova pressione sugli ospedali", conclude.
Buone notizie da Omicron
Anche se la nuova variante è la più trasmissibile vista finora, c'è una notizia molto rassicurante che proviene da uno studio degli scienziati dell'Università di Hong Kong: Omicron si replicherebbe più velocemente nei bronchi rispetto ai polmoni, quindi si "ferma" nelle prime vie aree, che spiegherebbe come i contagi siano in aumento ma non tanto le ospedalizzazioni.
Lo studio, infatti, dimostra che questa variante sia dieci volte meno efficace della Delta nella penetrazione del tessuto polmonare. È chiaro che si tratta di prime evidenze di laboratorio, è bene non farsi prendere da facili entusiasmi e attuare, sempre, tutte le misure di sicurezza possibili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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