Albanese fa sport all'aperto e se ne infischia delle regole

Il giovane è stato fermato dagli agenti di pattuglia mentre faceva attività fisica all'aperto, nonostante le norme anti-contagio. Sottoposto a verifiche, è risultato essere un clandestino e sarà presto espulso

Albanese fa sport all'aperto e se ne infischia delle regole

Sorpreso a fare tranquillamente attività sportiva all'aperto nonostante le restrizioni di questi giorni, un giovane albanese è risultato anche clandestino sul nostro territorio nazionale, e per quest'ultima ragione sarà presto espulso insieme alla madre, a sua volta irregolare.

I fatti, secondo quanto riferito dai quotidiani locali che hanno riportato la notizia, si sono verificati alcuni giorni fa nel comune di Bastia Umbra (Perugia). Impegnati in un'operazione di pattugliamento del territorio finalizzata a verificare l'effettiva attuazione delle norme anti-Coronavirus ed a tutelare la salute dei cittadini, gli agenti del commissariato di Assisi stavano perlustrando la zona quando hanno notato un ragazzo che, come se nulla fosse, stava facendo sport lungo il "percoso verde" di un parco. Fermato dai poliziotti, il giovane ha perso tutta la propria baldanza quando gli è stato chiesto di esibire l'autocertificazione ed i propri documenti identificativi.

Preso alla sprovvista, inizialmente lo straniero ha spiegato di aver lasciato tutta la propria documentazione, compresa di passaporto, a casa della sorella, dove viveva. Insieme agli agenti ha quindi raggiunto l'abitazione, sita nelle vicinanze, ma, una volta arrivati dinanzi alla porta ha dovuto cambiare versione. Incalzato dagli inquirenti, ha infatti ammesso di vivere con la madre, nell'appartamento della quale si trovavano i suoi documenti.

A questo punto, dunque, il gruppo composto dagli agenti e dal giovane straniero si è diretto verso il nuovo indirizzo. All'interno della casa si trovava effettivamente la madre del ragazzo, anch'ella di nazionalità albanese: interrogata dai poliziotti, la donna, che comprendeva a fatica la lingua italiana, ha mostrato i propri documenti e quelli del figlio. Arrivati nel nostro paese nel 2018, come emerso da un controllo dei passaporti, nessuno dei due si trovava in possesso di regolare permesso di soggiorno, motivo per cui i poliziotti hanno provveduto ad accompagnarli in centrale e sottoporli alle previste procedure di identificazione e fotosegnalamento.

Clandestini sul nostro territorio nazionale, madre e figlio, un 21enne, sono stati denunciati presso l'autorità giudiziaria. Per il giovane è scattata anche l'accusa per il reato di false attestazioni a pubblico ufficiale. Dai controlli è successivamente emerso che i due vivevano all'interno di un appartamento affittato loro alla cifra di 300 euro mensili da un connazionale albanese di 58 anni.

L'uomo, regolare in Italia ma pregiudicato, dovrà rispondere del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Stando a quanto riferito dagli inquirenti, madre e figlio saranno presto espulsi dal nostro paese.

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