"Io sono Ali Agca, cioè il Cristo eterno. Io sono la medesima parola divina incarnata e reincarnata". Poche parole, tutte in caratteri maiuscoli, rivelano l'identità dietro a un profilo facebook che proprio "Il Cristo eterno" si chiama, aperto dall'ex terrorista turco che cercò di uccidere papa Giovanni Paolo II nel maggio del 1981.
"Ho un solo obiettivo: quello di evangelizzare il mondo partendo dalle parole del Nuovo Testamento. Vedi e leggi i miei discorsi, essi sono superiori ai discorsi del Vaticano in ogni senso. Certo io non posso chiedere a nessuno di diventare apostolo nella mia Chiesa Universale che per ora ho fondato sul Facebook, tuttavia potete pubblicizzarlo in qualche modo per il bene del mondo intero", scrive Agca in una lettera inviata ad alcuni giornalisti dal suo avvocato e citata dal Tempo.
E se qualcuno dovesse accusarlo per il suo passato, lui replica già: "La Bibbia scrive che il Mose è un assassino... Fonti musulmane storiche parlano di alcuni loro leader come assassini spietati... Ancora peggio questo mondo ha dato premio Nobel per la pace al presidente Obama mentre il suo esercito uccideva migliaia civili innocenti nel mondo".
A luglio del 1981 Agca fu condannato dopo un processo per direttissima all'ergastolo, colpevole di tentato omicidio di Capo di Stato estero.
La difesa sostenne fosse in preda a una schizofrenia paranoica che lo aveva spinto a colpire. Nel maggio 1989 gli fu ridotta la pena, poi ancora nel 1994 e nel 1995. Nel 2000 il Presidente Ciampi gli concesse la grazia, estradandolo verso la Turchia per scontare una condanna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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