Nuovo allarme mandragora, lanciato stavolta dal Ministero della Salute e dai supermercati della catena Il Gigante, che hanno segnalato il richiamo da parte del produttore di uno specifico lotto di spinaci confezionati in busta. Il timore, avvalorato da alcuni episodi di intossicazione, è quello di una "sospetta contaminazione".
Si tratta di un provvedimento connesso presumibilmente all'allerta Rasff 2022.5877, un sistema rapido di avvisi da parte della comunità europea, notificata all'Italia in data 10 ottobre, a causa dei timori di contaminazione da mandragora in spinaci di IV gamma. Il prodotto sottoposto a richiamo viene distribuito in commercio in buste da 500 grammi di peso ed è identificato tramite il numero di lotto 273 con data di scadenza fissata al 07/10/2022: nel momento della diramazione dell'allarme, pertanto, il prodotto alimentare risultava già scaduto da 3 giorni.
Gli spinaci sospetti sono prodotti per la Rialto Spa dall'azienda Spinerb di Colleoni Andrea & C. Snc, all'interno dello stabilimento di via Alcide De Gasperi a Gorlago, in provincia di Bergamo. Visto il rischio di contaminazione del prodotto, l'azienda raccomanda a chiunque fosse ancora in possesso degli spinaci di evitarne il consumo a scopo precauzionale e di provvedere a restituirli direttamente al medesimo punto vendita. Stando a quanto riferito dalla sopra citata notifica Rasff, la sospetta contaminazione da mandragora avrebbe già provocato la comparsa di sintomi da avvelenamento da parasimpaticolitici (anticolinergici e antimuscarinici) e spasmolitici in due persone.
Per fortuna si tratta di numeri più contenuti rispetto a quelli circolati nei giorni scorsi per quanto concerne l'allarme lanciato in provincia di Napoli. Nelle regioni di Campania e Abruzzo, dal quale provengono gli spinaci sospetti, sono state avviate specifiche analisi dopo il ritiro precauzionale dei lotti ritenuti potenzialmente pericolosi. In Campania è stata formata una specifica squadra di esperti, inviata al Centro agroalimentare di Napoli (Caan) con lo scopo di esaminare i lotti sequestrati dopo gli episodi di intossicazione dello scorso 6 ottobre.
"Sono stati necessari due giorni per scandagliare, foglia per foglia, il contenuto delle 152 cassette di verdura potenzialmente pericolosa", spiegano dal Caan, come riportato da Il Messaggero. "Dall'accurato esame visivo e tattile del contenuto dei bancali ritirati a scopo precauzionale dal mercato, gli esperti non hanno rinvenuto alcuna presenza di mandragora, o di altra verdura non commestibile. Adesso si attendono gli esiti degli esami di laboratorio che verranno effettuati su alcuni campioni di foglie prelevate dagli ispettori".
Anche la Asl di Avezzano/Sulmona precisa di essere in attesa degli esiti delle analisi di laboratorio.
"C'è stato l'immediato intervento del Servizio di igiene alimenti e nutrizione della Asl, diretto da Maddalena Scipioni che, in sinergia con i Nas, ha effettuato prelievi sui campioni di prodotto che sono stati inviati all'Istituto Zooprofilattico di Teramo per essere sottoposti ad analisi", ha dichiarato l'Azienda. Ovviamente, in attesa degli esiti, i prodotti sono stati ritirati dal commercio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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