Ma almeno la Ue ci dia i soldi

Dall'inizio dell'anno sono 47.000. E considerata l'estate che continuerà per tutto settembre i conti sono facili da farsi

Ma almeno la Ue ci dia i soldi
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Dall'inizio dell'anno sono 47.000. E considerata l'estate che continuerà per tutto settembre i conti sono facili da farsi: di questo passo avremo per Natale più di centomila profughi arrivati dall'Africa. E staremo ancora aspettando che l'Europa assorba le sue quote. E dunque saremo costretti ad affrontare la situazione così com'è. L'Europa un giorno arriverà ma per ora si comporta come il protagonista della celebre commedia «Aspettando Godot», in cui un sacco di gente aspettava il signor Godot che però non arrivò. L'Europa prima o poi arriverà, ma chissà quando. E allora, preso atto dello stato delle cose i migranti arrivano ma l'Europa no bisogna varare subito un'opera geniale, che deve essere assolutamente finanziata dalla Ue prima che gli altri Paesi europei accettino e prendano le loro quote di migranti.

Così, costretti dalle inadempienze altrui, possiamo far diventare l'Italia il Paese leader con immediata crescita di prestigio da spendere. Le attuali strutture, diciamolo, fanno schifo, sono intasate oltre il limite della vergogna.

È l'ora di creare e non di mettere toppe. Questo potrebbe diventare un grande scoop del governo di centrodestra. Si tratterà di mettere in atto le migliori procedure e fare urbanistica e civiltà, definire luoghi di accoglienza e luoghi di smistamento usando i mediatori linguistici per affrontare anche l'aspetto civile di queste nuove presenze. Poi bisogna pensare come sistemare coloro che vogliono restare in Italia e gli altri che pensano di andare in altri Paesi europei. Si tratterebbe di un programma gigantesco, un piano intelligente ad effetto immediato. Poi occorrono i soldi che devono essere molti per garantire sia ai nuovi arrivati che ai cittadini la sicurezza di cui tutti hanno bisogno e devono arrivare da Bruxelles. Non è difficilissimo: altri Paesi europei l'hanno fatto con successo.

Si possono copiare i protocolli sperimentati da altri mettendoci sopra un pizzico di genio italiano. Si rischia di fare un capolavoro. Naturalmente l'Europa - che finora ha giocato la parte di Godot per assenza - deve metter mano al portafoglio e finanziare l'opera, da ripartire tra i Paesi riluttanti. Il governo ha già le sue task force, ma qui non si tratta soltanto della preziosa Protezione civile. Occorre fare un mix di genialità tra urbanisti, medici, esperti, insegnanti, e potremmo anche usare i paesini disabitati purché assistiti da tutti i servizi. Si può usare personale da formare e formatori. La gentilissima e simpatetica Ursula von der Leyen promette, ma è costretta a rinviare.

Concediamole il tempo che le occorre ma intanto l'Italia, da sola ma con fondi europei, può rispondere da grande Paese civile alla catastrofe umana in corso, perché abbiamo capito dalle cifre che i vecchi metodi sono da buttare e che è ora di creare persino un capolavoro all'italiana, non nel senso della pizza, ma di Leonardo. I soldi dall'Europa come riconoscimento del nostro impegno per i migranti: sarebbe bello, ma purtroppo rischia di apparire un sogno.

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