Un altro caso di malaria. Non è ancora accertato, ma per la terza volta nel giro di poche ore un altro immigrato che bivacca davanti alla stazione Centrale di Milano ha allarmato i medici del presidio mobile. Oltre ai continui casi di scabbia che il personale continua ad accertare, il terzo caso di malaria fa salire ulteriormente l'emergenza sanitaria. Anche perché, nelle prossime ore sono attesi altri 150 clandestini provenienti dai centri di prima accoglienza della Sicilia.
Le decine di migranti allontanati ieri dai mezzanini della stazione Centrale di Milano hanno trascorso la scorsa notte o nella piazza Duca D’Aosta antistante la stazione Centrale o in centri di accoglienza. I due spazi commerciali non utilizzati che si trovano all’interno della stagione, due cubi in plexiglass, individuati ieri come soluzione ponte e centro di smistamento fino a mercoledì, sono stati riaperti in mattinata.
In mattinata, durante i controlli quotidiani, i medici del presidio mobile hanno individuato un altro sospetto caso di malaria. Quando il giovane extracomunitario ha comunicato ai medici di avere avuto in passato la malaria, il personale ha deciso di trasferilo all’ospedale Sacco. Solo così sarà possibile valutare se abbia davvero ancora la malattia o meno. La situazione, però, si fa sempre più esplosiva. I due cubi in plexiglass sono solo una soluzione ponte. Saranno usati come centro di smistamento almeno fino a mercoledì.
Ma già nelle prossime ore arriveranno altri extracomunitari dalla Sicilia.Tornando a compiere un sopralluogo in stazione, oggi il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha attaccato la Regione, sostenendo che "è mancata non solo la presenza, ma è mancato anche, quantomeno, il silenzio".
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