"Analfabeti di epidemiologia": Crisanti contro Bassetti

La proposta di Bassetti di rimodulare il bollettino dei contagi non va giù ad Andrea Crisanti, che critica duramente l'ipotesi per il nuovo corso

"Analfabeti di epidemiologia": Crisanti contro Bassetti

Sembravano finiti i tempi delle disfide tra virologi, degli scontri aperti in tv. Invece, la quarta ondata e tutto ciò che ne consegue ha nuovamente aperto questo triste capitolo della pandemia italiana, scrivendo un nuova pagina di scontri tra virologi. A confrontarsi in maniera molto animata sono stati Andrea Crisanti e Matteo Bassetti. O meglio, è stato il primo a dare contro al secondo, non presente durante la puntata di Non è l'arena. Tuttavia, durante la trasmissione Cartabianca andata in onda ieri, Matteo Bassetti si è lasciato andare a una smorfia di disappunto quando è stato fatto il nome di Andrea Crisanti.

Nel programma condotto da Massimo Giletti su La7, uno dei temi affrontati è stato invitabilmente la nuova proposta di conteggio dei casi o, meglio, una rimodulazione su scala settimanale dei bollettini dei contagi proposti da Matteo Bassetti. Proposta che, come si evince dalla reazione, non convince da nessun punto di vista il professore di biologia Andrea Crisanti. "Quando lei guida in autostrada, per capire se va veloce, guarda l'indicatore di velocità e può controllare se si mette in pericolo. Sul cruscotto della pandemia gli indicatori sono il numero dei casi, l'incidenza RT e il numero delle persone che vanno in ospedale e in rianimazione sono un effetto collaterale della diffusione del virus", ha detto Crisanti rivolgendosi a Giletti.

Quindi, il professore sferra l'affondo brutale su Matteo Bassetti e sulle sue dichiarazioni delle scorse ore: "Penso che le dichiarazioni siano da analfabeti di epidemiologia". Parole al vetriolo da parte di Andrea Crisanti davanti alla proposta del direttore della clinica Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, che all'Agi ha ribadito il suo pensiero. Per altro, la proposta di Matteo Bassetti, è stata presa in considerazione anche dal Cts, che in queste ore sta valutando l'ipotesi di rimodulare il bollettino.

"Nei nostri reparti siamo ben oltre il 35% di ricoverati che con il Covid-19 non c’entrano nulla. Non hanno della malattia nessun sintomo, ma solo la positività al tampone per l’ingresso in ospedale.

Anzi, dirò di più, questo avviene anche nella registrazione dei decessi: se il paziente entra in ospedale per tutt’altro, ma è positivo e muore, viene automaticamente registrato sul modulo come decesso Covid. Sono numeri assolutamente falsati", ha dichiarato poche ore fa Matteo Bassetti, per dare ulteriore valore alla sua proposta di rivedere il report dei contagi.

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