"Anche un addio al celibato...". L'ultimo delirio della Murgia

La scrittrice difende i partecipanti al raduno di Modena: "Drogarsi e bere fino a sfasciarsi non è reato". Poi contesta il decreto anti-rave con un'argomentazione spiazzante

"Anche un addio al celibato...". L'ultimo delirio della Murgia

Il decreto anti-rave party? Un provvedimento potenzialmente pericoloso anche per chi organizza addi al celibato molto frequentati. Stavolta l'immaginazione di Michela Murgia e la sua ostilità al centrodestra si sono spinti oltre i limiti (già piuttosto estremi) ai quali eravamo abituati. Così, nella sua invettiva contro le recenti disposizioni governative, la scrittrice sarda ha avanzato argomentazioni surreali, capaci di lasciare di stucco.

Le parole della Murgia

Dopo aver criticato il premier per la sua scelta di declinare il proprio incarico al maschile, Murgia ha attaccato la Meloni e il suo esecutivo sul decreto legge in materia di rave party. "Si tratta di un intervento da stato di polizia, lo pensano anche molti giuristi. Io penso che l'obiettivo non siano i rave party, ma è l'idea di dare un segnale di stop alla tolleranza a tutto quello che si avvicina a una visione del mondo alternativa", ha affermato la scrittrice durante la puntata di Otto e mezzo in onda ieri sera su La7. Poi l'attivista si è lanciata in una difesa dei partecipanti al raduno abusivo avvenuto alle porte di Modena.

"Un raduno per ballare"

"Lì non si stavano commettendo reati. Era un raduno di persone giovani per ballare", ha argomentato la scrittrice. Come se in quel capannone fosse stata organizzata una tranquilla festicciola a pop-corn e gazzosa. Sul punto, ovvero sugli eccessi riscontrati tra i partecipanti all'evento, Murgia ha poi aggiunto: "Per molti il problema è la questione degli stupefacenti, ma io vorrei ricordare che in questo paese assumere stupefacenti non è un reato e neppure bere fino a sfasciarsi lo è...". E ancora: "La questione della colpevolizzazione di certi comportamenti serve al mantenimento di un discorso ideologico. Questa è una legge assurda".

"L'addio al celibato può diventare reato"

Nella sua ricostruzione e nella sua critica all'intervento di sgombero, la scrittrice dimenticava tuttavia che il raduno fosse stato organizzato abusivamente in una proprietà privata e che lo stesso edificio fosse pericolante, dunque rischioso per l'incolumità dei partecipanti al rave. Ma è proprio in merito al successivo decreto governativo che Murgia ha dato il meglio (o il peggio, fate voi).

A chi le ricordava che il provvedimento andrà poi al vaglio del Parlamento e potrà dunque essere emendato, la scrittrice ha replicato con un'obiezione spiazzante: "Lo speriamo tutti. Sennò anche un addio al celibato con 80 persone in una casa privata non strutturata per ospitarne così tante rischia di diventare un reato", ha affermato l'attivista, con espressione convintissima.

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