Il rave party di Modena ha reso necessaria e prioritaria la discussione sulle "regole d'ingaggio" dello Stato contro l'organizzazione di questi eventi illegali. Il rave di Modena si è chiuso poco più di 24 ore dopo l'inizio grazie alla linea dettata dal ministro Matteo Piantedosi e alla capacità di mediazione delle forze dell'ordine, che sono riuscite a sgomberare il capannone senza fare irruzione. Ma occorre individuare una linea unica che possa essere adottata anche in futuro. Ed è quello che ha fatto oggi il ministro dell'Interno durante il Consiglio dei ministri, portando la sua proposta di gestione di eventi simili.
"Va nella direzione giusta la volontà del ministro Piantedosi di portare all'esame del Consiglio dei Ministri una serie di misure per dare strumenti più efficaci per prevenire e intervenire sui rave party", ha dichiarato in una nota il segretario dell'Associazione nazionale funzionari di polizia, Enzo Letizia, mettendo in evidenza il vuoto normativo sull'argomento. Un vuoto che "va colmato con l'adozione di norme anti-rave anche sulla base delle discipline di alcuni stati europei per contrastare party illegali, pericolosi per la salute dei partecipanti tanto che un noto vocabolario li definisce come le feste del delirio".
Matteo Piantedosi in Consiglio dei ministri ha proposto la reclusione da 3 a 6 anni, multe da 1.000 a 10.
000 euro e il procedimento d'ufficio "se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l'ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica". In caso di condanna, "è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell'occupazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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