In fiamme il porto di Ancona. Il sindaco: "Finestre serrate, non uscite"

Interessati dalle fiamme diversi capannoni di cantieristica navale. Il Comune ha chiuso tutte le scuole e i parchi e raccomandato ai cittadini di tenere chiuse le finestre

In fiamme il porto di Ancona. Il sindaco: "Finestre serrate, non uscite"

Un vasto incendio è divampato questa notte nella zona del porto di Ancona. Diversi i capannoni di cantieristica navale che sono stati interessati dalle fiamme.

Incendio nel porto di Ancona

Per domare l’incendio sono scese in campo 16 squadre dei vigili del fuoco, provenienti anche da alcuni comandi delle Marche. Sono arrivate squadre da Macerata e Pesaro con 12 autobotti e due autoscale. Verso le 2 di notte i pompieri sono riusciti a mettere sotto controllo le fiamme. Anche i mezzi aeroportuali sono stati messi a disposizione per l’estinzione. Ancora in corso le operazioni da parte dei pompieri.

Il Comune di Ancona ha scritto sulla propria pagina Facebook: "Attenzione! Dopo il vasto incendio di stanotte all'ex Tubimar al porto, chiusi in via precauzionale tutte le scuole di ogni ordine e grado, le università, i parchi e gli impianti sportivi all'aperto, in attesa delle analisi e delle indicazioni delle autorità sanitarie, dell'Arpam e degli esiti dei sopralluoghi dei Vigili del fuoco. Si raccomanda di tenere chiuse le finestre e di limitare gli spostamenti non necessari". In via precauzionale il Comune ha anche raccomandato ai cittadini, in attesa delle analisi dell'Arpam e dell'Asur, di tenere chiuse le finestre e di limitare al minimo gli spostamenti non del tutto necessari.

Il Comune ha invitato a non uscire

Valeria Mancinelli, sindaco di Ancona, ha reso noto sul social che secondo quanto emerso dai primi rilievi non ci dovrebbero essere problemi di inquinamento. Ha inoltre aggiunto: "A seguito dell'incendio di vasta portata che si è sviluppato nella notte nell'area ex Tubimar in zona portuale e della nube che si è sprigionata, a titolo precauzionale l'amministrazione comunale ha deciso la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e delle sedi universitarie per la giornata odierna. Resteranno chiusi anche parchi e impianti sportivi. Cerchiamo di limitare gli spostamenti in attesa dei rilievi delle autorità sanitarie. Seguiranno comunicazioni di aggiornamento. Dai primi rilievi sembra non ci siamo problemi di inquinamento ma abbiamo ritenuto opportuno essere prudenti in attesa degli esiti finali degli esami delle autorità preposte".

Secondo le prime informazioni, ad andare a fuoco sarebbe stato un deposito di solventi chimici, mentre sarebbero esplose alcune bombole di acetilene. Tutta l'area portuale e del centro cittadino sono ancora invase dal fumo nero e da un odore acre. L'incendio avrebbe minacciato anche importanti aziende del porto specializzate nella cantieristica. Gli operai della Skalo, azienda che produce pesce congelato, sono riusciti a fuggire appena in tempo.

Riunione in prefettura e prime testimonianze

Il prefetto Antonio D'Acunto, ha convocato una riunione presso la prefettura con i vertici della Protezione civile regionale, i vigili del fuoco, le forze dell'ordine e i rappresentanti del comune di Ancona. Verrà fatto il punto della situazione e si deciderà quanto opportuno per consentire sia il completo spegnimento delle fiamme, sia la ripresa di tutte le attività in città. L'area portuale è infatti integrata nel centro cittadino. La dipendente di un hotel della zona del porto di Ancona, ha detto all'ADNK: "Abbiamo sentito diverse esplosioni, almeno tre, dall'una meno un quarto in poi. Poi il fuoco e le sirene dei mezzi di soccorso. Abbiamo pensato subito a quello che è successo a Beirut, è inevitabile". La donna ha inoltre spiegato che c'è ancora fumo nero, nonostante il rogo sia stato spento, e che il vento fortunatamente non lo sta portando verso il centro della città, ma verso sud, ossia verso l'interno. Vi è anche un forte odore di plastica bruciata.

L'ipotesi del corto circuito

Il primo cittadino ha spiegato a Sky TG24: "In questo momento non abbiamo ancora nessuna evidenza da parte dell'Asur e dell'Arpam, cioè delle agenzie che sul piano tecnico e sanitario sono chiamate a darci il responso, della tossicità della nube che sta aleggiando sulla città, ma gli accertamenti sono ancora in corso, dunque quella che dovevamo adottare è una misura cautelativa". Mancinelli ha inoltre confermato che non ci sono vittime e feriti, nè danni diretti alle persone. "L’incendio è sotto controllo e dunque non si è propagato ad altre attività e ad altre aziende presenti nell'area, in cui sono densamente presenti tante attività produttive della città" ha aggiunto il sindaco. L’ipotesi è che le fiamme siano state generate da un corto circuito.

"Non ci sono elementi perché l'incendio si possa considerare doloso e ancora è presto per stabilirne le cause. Per fortuna non ci sono vittime né intossicati" questo quanto riferiro da una fonte investigativa all'Adnkronos.

La fonte ha inoltre raccontato che l'incendio è divampato verso mezzanotte e trenta in un capannone industriale, vicino alla nuova darsena, che ricopre un'area complessiva da 40mila mq data in concessione a sei società private e contenente materiale vario. La maggior parte delle fiamme è adesso sotto controllo. Resta soltanto un focolaio nella parte centrale del capannone che verrà spento nelle prossime ore.

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