"35 telefonate in due ore...". Ancora minacce a Bassetti

Il numero di telefono nuovamente condiviso sulle chat no vax. Il primario si lamenta di non aver ancora visto alcun processo: "Mi sento lasciato solo"

"35 telefonate in due ore...". Ancora minacce a Bassetti

Nelle chat Telegram continua la condivisione dei numeri di telefono e degli indirizzi dei medici che più di tutti si sono esposti nella comunicazione pro vax sui media. Una pratica che da alcuni mesi sta causando non pochi problemi ai professionisti, costantemente sotto minaccia da parte dei no vax. Matteo Bassetti è tra i medici vittime di questa pratica, che è stata evidentemente reiterata anche di recente, visto quanto denunciato dal professore e direttore della clinica Malattie infettive dell'ospedale san Martino di Genova.

È lui stesso a denunciare una nuova ondata di minacce giunta sul suo cellulare: "Hanno condiviso ancora una volta il mio numero di telefono su una chat Telegram, domani sarò in procura per denunciare questo episodio". Matteo Bassetti da mesi è costretto a muoversi sotto scorta a causa delle reiterate minacce alla sua persona e alla sua famiglia. Una condizione insostenibile, che condivide con altri suoi colleghi messi nel mirino dei no vax sia tramite messaggi minatori sul telefono ma anche mediante commenti lasciati sui social network, dove le frange più estremiste dei movimenti contro il vaccino fanno proseliti.

Matteo Bassetti vive questa situazione come un forte stress e non è da biasimare. Da oltre un anno, ossia da quando è iniziata la campagna vaccinale, il medico si sta spendendo in favore della vaccinazione, a volte con toni duri e risoluti, per spiegare i vantaggi della somministrazione contro il rischio di contrarre una forma grave di coronavirus.

Il suo impegno l'ha portato a esporsi e a essere bersaglio delle frange no vax e sono già numerose le denunce effettuate da Matteo Bassetti, che ora lamenta di non vedere nessuna reazione da parte della magistratura contro chi lo minaccia: "I reati contestati dai magistrati sono pesanti. Si tratta di stalking e minacce, ma quello che mi fa rabbia è che mi sento lasciato solo: dopo 6 mesi avrei voluto vedere qualcuno a processo".

Nonostante questo, Matteo Bassetti non è intenzionato a fare marcia indietro e continuerà a segnalare alle autorità competenti i messaggi minatori ricevuti: "Continuerò a denunciare insieme al mio avvocato. La Digos e la polizia postale stanno facendo un lavoro egregio. Sarebbe importante mandare un messaggio forte a difesa dei medici che lavorano per lo Stato e per la campagna vaccinale".

Ora dall'Italia si guarda con preoccupazione a quanto accade nel resto del mondo, dove le manifestazioni no vax hanno assunto un carattere preoccupante. Dal Canada alla Francia, infatti, crescono le proteste in strada e il conseguente grado di allerta a parte delle autorità.

La minaccia è trasversale e una denuncia contro il modus operandi delle frange più estremiste del movimento è arrivata anche dal segretario del movimento Unione popolare cristiana (Upc) Antonio Satta: "Gli attacchi dei no vax cominciano a essere troppi. Noi siamo per la libertà di espressione e di opinione da parte di tutti, ma qui oggettivamente si sta travalicando ogni limite. Non ci stiamo a chi vuole assaltare ospedali o minacciare dottori e politici".

Una presa di posizione importante da parte del movimento cristiano, che tramite Satta aggiunge: "I

no vax che vogliono prevaricare e usare la forza sono un pericolo per la democrazia. La realtà ha invece mostrato che i vaccini sono l'unica arma che abbiamo per uscire dall'incubo della pandemia".

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