Anis Amri avrebbe potuto essere arrestato ben prima del 19 dicembre scorso, quando lanciò un camion contro la folla assiepata ai mercatini di Natale a Berlino in un attentato che fece 12 morti e decine di feriti.
Secondo un documento presentato ieri per la prima volta dalla polizia della capitale tedesca, il tunisino che in nome dell'islamismo radicale insanguinò le strade della città avrebbe potuto essere fermato già prima di novembre per un presunto reato legato al traffico di stupefacenti. Secondo il ministro dell'Interno del governo regionale di Berlino, Andreas Geisel, le autorità germaniche hanno ritrovato un documento del tardo autunno 2016 in cui si accusava il giovane tunisino di vendita di droga e si leggeva che "un incarceramento sarebbe possibile".
Controllando il cellulare di Amri inoltre la polizia lo aveva già classificato come "pericoloso" proprio perché si sapeva già dei suoi contatti con ambienti islamisti radicali. E questo almeno dal maggio del 2016.
Ora si lavora per scoprire se all'indomani dell'attentato qualcuno, all'interno degli ambienti della polizia berlinese, abbia tentato di occultare quel
documento contenente una verità così imbarazzante. Il dipartimento dell'Interno della capitale ha comunicato ieri che alcune misure disciplinari sono già state adottate contro dipendenti dell'Ufficio di indagini criminali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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