Milano - Tensioni e scontri al corteo antifascista di largo la Foppa. I manifestanti, che sono scesi in piazza per protestare contro il corteo di CasaPound che si teneva a poche vie di distanza, hanno tentato di incamminarsi verso piazza Baiamonti. La polizia, che si era posizionata all'imbocco di via Varese, li ha bloccati e, quando i manifestanti hanno tentato di forzare il blocco, sono stati respinti con le manganellate. "Si sta passando il segno - commenta Simone Di Stefano, candidato premier di CasaPound - non tocca a noi chiedere a Minniti di guardare con occhio più interessato quello che sta succedendo. Si tratta di figli di papà annoiati in attesa di essere parcheggiati in qualche banca".
Nell'aria sono volati petardi e fumogeni. La tensione, in largo La Foppa, era evidente a tutti. Tanto che, non appena gli antifascisti hanno provato a forzare il cordone di sicurezza, la polizia li ha respinti immediatamente. I manifestanti hanno, quindi, provato a fronteggiare gli uomini delle forze dell'ordine urlando "Corteo, corteo, corteo!", con la chiara intenzione dunque di mettersi in marcia. Il loro obiettivo era di arrivare alla manifestazione organizzata da CasaPound in Cairoli e ingaggiare uno scontro corpo a corpo. Tra i cartelli esposti dagli antagonisti si leggeva chiaramente: "Chiudere i covi neri subito", "Ora e sempre resistenza" e "Siamo tutti antifascisti". Ben presto, però, dal cuore del corteo rosso hanno iniziato a levarsi slogan e insulti contro i carabinieri e la polizia.
Di Stefano non è disposto a piegarsi al diktat dei centri sociali. "Siamo nel pieno delle regole e della democrazia e ci candidiamo legittimamente alle elezioni nazionali - ha detto dal palco di Cairoli - mentre dall'altra parte c'è formazione anonima che pensa di fermare l'espressione del libero pensiero". "CasaPound - ha poi messo imn chiaro - rifiuta la logica degli opposti estremismi e se ne frega della guerra civile".
A suo avviso, "negli anni scorsi, questa logica ha consentito ai grandi poteri finanziari di governare questa nazione spargendo la paura che o si votava l'ordine costituito o ci sarebbe stata la guerra civile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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