Anziana massacrata dalla badante romena, arriva la condanna

Il giudice ha determinato in primo grado una pena pari a quattro anni e mezzo di reclusione. L'anziana donna è morta poco dopo le percosse subite

Anziana massacrata dalla badante romena, arriva la condanna

Incriminata per aver letteralmente massacrato di botte l'anziana che avrebbe dovuto accudire, poi deceduta a causa delle percosse subite pochi mesi dopo il ricovero, una badante 64enne di origini romene è stata condannata a quattro anni e mezzo di carcere per lesioni e maltrattamenti.

Una sentenza di primo grado, quella pronunciata ieri dal giudice Elisabetta Massini, che arriva a ben sette anni di distanza dal terribile episodio a seguito del quale ha perso la vita un'88enne residente a Monterosi (provincia di Viterbo).

"Finalmente i miei assistiti possono dire di avere avuto giustizia per la madre che, nel frattempo, è deceduta. Possiamo ritenerci soddisfatti", ha commentato Fausto Barili, il legale dei tre figli della vittima. La badante romena è stata condannata a quattro anni e mezzo di reclusione, oltre che al pagamento di una provvisionale di 10mila euro per ciascuno dei tre figli, in attesa, presumibilmente, di un più cospicuo risarcimento ancora da quantificare in sede civile. Il pubblico ministero aveva inizialmente chiesto al giudice una pena pari a sei anni di carcere.

Le ripetute violenze

I fatti risalgono al mese di luglio del 2015, quando l'88enne, una donna affetta da demenza senile, venne pestata proprio dalla persona a cui era stata affidata e finì in ospedale a causa delle ferite. La responsabile, peraltro, venne trovata in stato confusionale dai carabinieri intervenuti sul posto, risultando ubriaca al momento della brutale aggressione. Non si trattava, tuttavia, di un caso isolato dato che, secondo quanto ricostruito successivamente dagli inquirenti, le violenze ai danni dell'anziana andavano avanti da anni.

A causa dell'ultimo pestaggio subito, la donna fu ricoverata in ospedale, dove i medici le riconobbero una prognosi iniziale di 20 giorni, divenuti poi 40. Gravi le ferite sul corpo della donna, ricoperto anche di lividi. Nonostante le amorevoli cure del personale medico, tuttavia, le condizoni di salute dell'anziana peggiorarono fino al giorno del decesso.

Alla romena non è stata concessa alcuna attenuante, anche per il riconoscimento dell'aggravante rappresentata dal protrarsi della prognosi ben oltre i 40 giorni previsti e della compromissione della masticazione della vittima, che nel pestaggio aveva perso un dente.

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