Gli ultimi accadimenti mi costringono a precisare l'analisi sociopolitica di quanto sta avvenendo in Italia e parto da un articolo scritto per Il Giornale due settimane fa.
Scrivevo allora che nelle ultime elezioni si sono affermati due movimenti politici entrambi in crescita, entrambi destinati a combattersi nel futuro per il potere in Italia. Uno nuovissimo, i Cinque stelle, e uno nato negli anni Novanta, la Lega. Il M5S è un partito ideologico fortemente strutturato che ha conquistato consensi e si è espanso promettendo radicali cambiamenti dell'assetto sociale e facendo grandi promesse a favore delle classi e delle zone più disagiate. Infatti ha conquistato il Meridione. La Lega di Salvini al contrario è localista, vuole uno Stato federale e ha conquistato il suo elettorato lentamente, espugnando ad uno ad uno le amministrazioni locali e risolvendo praticamente i problemi concreti del popolo. Una strategia che richiede alleanze, accordi locali e che vince nel tempo.
Per questo sono rimasto sbalordito dalla mossa di Salvini, che sembra avere abbandonato una strategia vincente accordandosi al vertice con i Cinque stelle e lasciando nell'incertezza il terreno che ha conquistato pezzo per pezzo con la concretezza, il buongoverno, gli accordi storici locali e con Forza Italia. Si è portato sul terreno dei Cinque stelle, dei colpi di scena, delle proposte ideologiche, delle soluzioni miracolistiche. Ma dove ha lasciato il suo esercito, quello che stava avanzando lentamente dal Nord al Sud e che alla fine avrebbe respinto i Cinque stelle vincendoli sul terreno pratico dei risultati, l'unico importante in Italia?
Io avrei voluto parlare a Salvini, di cui sono amico, e dirgli: «Guardati dall'ideologia, dalle astrattezze come i discorsi sull'Europa e la Fornero.
Resta fedele alle vostre origini concrete sull'impresa, il lavoro, la sicurezza, l'immigrazione, ciò che conta veramente per gli italiani». Poco contano le votazioni per il presidente della Camera e del Senato: quello che ho scritto sulla lotta e la strategia dei Cinque stelle e della Lega resta valido anche per i prossimi anni.
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