Arrestato Lanzalone, l'uomo di fiducia della Raggi a capo di Acea

La dissidente M5s Grancio, espulsa dal MoVimento un anno fa: "Lui ha consigliato il gruppo su come andare avanti. Non mi aveva convinto"

l presidente di Acea Luca Lanzalone e il soprintendente di Roma Francesco Prosperetti
l presidente di Acea Luca Lanzalone e il soprintendente di Roma Francesco Prosperetti

Fra gli arrestati di questa mattina nell'ambito delle indagini sugli appalti per la costruzione del nuovo stadio della Roma ci sarebbe anche Luca Lanzalone, presidente di Acea e uomo di fiducia dei grillini a Roma.

Quarantanove anni, avvocato, è considerato uno degli uomini di fiducia di Virginia Raggi e una delle figure più potenti all'ombra del Campidoglio. Nell'aprile 2017 venne nominato presidente della municipalizzata capitolina che gestisce i servizi idrici ed energetici nella capitale al posto di Catia Tomassetti ma si trattava di un incarico che arriva - com'è giusto e naturale - a coronamento di un lungo e consolidato rapporto di fiducia con l'amministrazione capitolina.

Lanzalone aveva già assistito il Comune di Roma nella gestione del delicato dossier proprio sulla costruzione dello stadio dei giallorossi, "portando al tavolo - parole sue - le indicazioni della giunta Raggi". E la sindaca Raggi lo stimava, tanto da farlo entrare nella ristretta cerchia delle persone di cui più si fida.

Se ne fidava al punto tale da difenderlo pubblicamente dagli attacchi dalle critiche delle opposizioni di centrosinistra nei confronti delle nomine capitoline del MoVimento Cinque Stelle. E proprio al M5s Lanzalone pare vicino, nonostante le sue ostentate dichiarazioni di non conoscere Casaleggio e di aver visto "una sola volta, a teatro" Beppe Grillo.

Prima della chiamata a Roma l'avvocato aveva lavorato a Livorno con la giunta grillina di Filippo Nogarin, dove si era occupato dell'azienda municipalizzata della nettezza urbana. Non solo. A inizio settembre era fianco a fianco al ministro del Lavoro e capo politico M5s Luigi Di Maio a Cernobbio al workshop Ambrosetti, dove si riunisce il gotha della finanza. Una vicinanza che ora, c'è da giurarsi, darà da pensare ai grillini, specialmente a Roma.

Oggi per Lanzalone è insomma il giorno più difficile. E a complicare ulteriormente le cose arriva l'intervista di Cristina Grancio, ex militante dissidente ed espulsa dal M5s che mesi fa avanzò forti dubbi sulle procedure seguite per realizzare l'impianto sportivo di Tor di Valle.

Del presidente di Acea oggi indagato la Grancio dice: "Si tratta di una faccenda inquietante: lui ha consigliato il gruppo su come andare avanti. Non mi aveva convinto perché non si occupava di questioni di urbanistica. Sono sempre rimasta scettica rispetto ai suoi interventi."

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