Un rom di 17 anni viene arrestato per rapina dai carabinieri e, invece di discolparsi come spesso capita in casi come questo, ringrazia quasi commosso i militari che gli stavano mettendo le manette ai polsi.
Una storia strana, questa, realmente accaduta a Cremona. Il tutto è avvenuto non per un improvviso senso di pentimento del giovane per il crimine commesso quanto per la certezza di essersi salvato da un matrimonio combinato che avrebbe cambiato radicalmente la sua vita.
Nei giorni scorsi i carabinieri, infatti, hanno fermato il ragazzo mentre era in procinto di partire con i propri familiari per la Germania dove, il giorno dopo, si sarebbe dovuto sposare con una ragazzina di appena 13 anni, anche essa di etnia rom, che non aveva mai visto.
I militari hanno dato esecuzione ad un ordine della misura cautelare del collocamento in comunità, emesso lo scorso 8 agosto dal Gip del Tribunale per i minorenni di Brescia, per il reato di rapina avvenuto lo scorso giugno ai danni di un 22enne del posto, poi risultato essere vessato da tempo dallo stesso rom.
La madre del ragazzo, una nomade di 30 anni, giunta nella caserma "Santa Lucia" ha cercato di convincere i carabinieri a rimandare l'arresto per consentire al figlio di raggiungere la sua promessa sposa in Germania, in base ad un accordo tra le rispettive famiglie per unire i due giovani in matrimonio secondo il rito della loro comunità.
Ma la legge è legge ed i militari non hanno dato parere positivo a quella strana, ed insolita, richiesta. A quel punto la donna, in preda ad una crisi, si è resa protagonista di una vera e propria sceneggiata condita da lamenti e pianti.
Il 17enne,
invece, nel corso delle formalità di rito, ha ringraziato in modo quasi entusiasta i carabinieri ai quali ha raccontato la sua storia, spiegando di non aver mai visto la 13enne e di non sentirsi ancora pronto per il matrimonio.
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