"È morto". Ma la verità sul pedofilo è un'altra: la scoperta dopo sei anni

Il pedofilo aveva lasciato trovare alla polizia dei bigliettini in cui diceva di volersi suicidare, ma gli agenti hanno invece intensificato le indagini

"È morto". Ma la verità sul pedofilo è un'altra: la scoperta dopo sei anni
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Negli Usa è stato appena arrestato un pedofilo che, per sei anni, aveva fatto credere di essere morto, allo scopo di fuggire dai processi a suo carico. Il fuggitivo in questione si chiama Jacob Greer, 28enne dello Stato dell’Iowa, e la sua latitanza è terminata questo lunedì, con il suo arresto a Spanaway, località dello Stato di Washington.

L'uomo era stato arrestato la prima volta nell'aprile del 2016 per possesso di materiale pedopornografico, ma lui era poi stato subito rilasciato su cauzione, in attesa del processo ai suoi danni. Fino alla celebrazione del processo in questione, Greer sarebbe dovuto rimanere in liberà vigilata presso l'abitazione di sua nonna, indossando alla caviglia un braccialetto elettronico.

Tuttavia, il 31 maggio dello stesso anno, la polizia si era resa conto che l'indagato si era tolto di dosso quel dispositivo elettronico e si era dato alla fuga. Di conseguenza, era immediatamente scattata la caccia all'uomo, con l'emissione di un mandato di arresto federale e con la rapida scoperta, da parte degli agenti, di diversi indizi relativi al presunto "suicidio" di Greer.

Il pedofilo aveva infatti lasciato trovare dagli agenti, all'interno del suo veicolo, dei bigliettini di "addio al mondo", in cui aveva scritto di volere togliersi la vita. Le forze dell'ordine non avrebbero però affatto creduto che il fuggiasco fosse morto, intensificando, al contrario, le ricerche dirette ad assicurare alla giustizia il 28enne criminale.

Gli ultimi avvistamenti di Greer, prima del suo arresto di questo lunedì, erano avvenuti nel giugno del 2016, tra l'Iowa e il Montana. Il latitante era stato avvistato allora con indosso un cappello mimetico e, in base alle testimonianze raccolte dagli agenti, stava conducendo la sua fuga armato di "arco e frecce" e carico di uno zaino pieno di soldi e di equipaggiamento di sopravvivenza.

Alla fine, questo lunedì, la fuga del pedofilo si è interrotta nello Stato di Washington, braccato dai funzionari dell'US Marshals Service. A detta della polizia, Grerr era vissuto finora "come un sopravvissuto", nascondendosi in capanne abbandonate. Il pedofilo sarà presto trasferito dallo Stato di Washington verso il suo nativo Iowa, dove sarà processato per i suoi abusi.

Ted Kamatchus, sceriffo del distretto meridionale dell'Iowa, ha quindi affermato: "L'arresto di Greer è una testimonianza della tenacia dei vice sceriffi degli Stati Uniti e dei nostri partner investigativi. Anche se il caso sembrava concluso, non si sono mai arresi".

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