I giudici cedono al fascino di Wikipedia: così copiano le sentenze

Uno studio svolto in Irlanda dimostra che la mole di lavoro a cui sono sottoposti i giudici li spinge spesso a consultare l'enciclopedia libera per scrivere i loro giudizi

I giudici cedono al fascino di Wikipedia: così copiano le sentenze

I giudici consulterebbero Wikipedia per scrivere le loro sentenze. A dimostrarlo è un gruppo di ricercatori della Maynooth University (Irlanda), coadiuvati dal Mit (Massachusetts Institute of Technology) e dalla Cornell University (New York), che ha creato più di 150 articoli su Wikipedia relativi alle decisioni prese nel tempo dalla Corte suprema irlandese, il massimo organo giudicante. Articoli reali e precisi, scritti nel rispetto della verità nel senso più stretto e quindi attendibili dal punto di vista legale e delle norme citate.

E monitorando le sentenze emesse dalle autorità giudicanti irlandesi, il gruppo di ricerca ha stabilito che figuravano con maggiore frequenza proprio parti della giurisprudenza citata negli articoli pubblicati su Wikipedia. Nel caso di una specifica voce, le citazioni sono aumentate del 20%.

Grazie ad alcune tecniche di rilevamento e di riconoscimento del testo è stato possibile evidenziare che, nelle sentenze scritte dai giudici, apparivano frasi prelevate direttamente dalle pagine Wikipedia create.

Cosa ne pensano i ricercatori

Neil Thompson, uno dei ricercatori del Mit coinvolto nel gruppo di lavoro e già autore di uno studio sulle influenze che le voci di Wikipedia esercitano sulle citazioni negli articoli scientifici, ha espresso perplessità considerando che decisioni critiche e, a prescindere, i pareri di esperti (non soltanto giudici) possano essere dettati da Wikipedia, fonte tanto utile quanto discutibile. Altri ricercatori che hanno preso parte allo studio hanno fatto considerazioni simili.

Al di là delle considerazioni fatte dai ricercatori, emerge la necessità che le pagine di natura giuridica pubblicate su Wikipedia siano revisionate da chi ha competenze legali specifiche (e questo vale per qualsiasi altra disciplina). Emerge tuttavia un dato più preoccupante: le decisioni assunte dai tribunali superiori entrano nella giurisprudenza che dovrebbero applicare quelli inferiori e questo suggerisce che, una sentenza di massimo grado sbagliata, possa avere ricadute su tutti livelli della giustizia. C’è da riconoscere che se i giudici si affidano a Wikipedia al posto di consultare gli strumenti canonici di cui dispongono (storico delle sentenze, giurisprudenza e aggiornamenti resi necessari da istanze sovranazionali) significa che il sistema giuridico è sotto stress e servono risorse e investimenti per risollevarne l’efficacia.

Il fascino di Wikipedia

Wikipedia è uno strumento di conoscenza condivisa a cui può partecipare chiunque. Si è guadagnata spazio negli anni, diventando punto di riferimento per studenti, professionisti e appassionati di ogni genere. Rischia però di non essere uno strumento sempre preciso, ci sono molti casi finiti agli onori delle cronache proprio perché il processo di verifica ha rivelato informazioni false. È il settimo sito più visitato al mondo e le modifiche apportate da chi contribuisce alla sua esistenza sono tanto ingenti da rendere poco fluidi gli strumenti di verifica delle informazioni, peraltro in mano agli utenti stessi.

Un esempio che non ha creato conseguenze gravi risale al mese di marzo del 2014, quando è passato a miglior vita Manlio Sgalambro, filosofo, scrittore e paroliere noto anche per le sue collaborazioni con Franco Battiato. I giornali che hanno riportato la notizia della sua dipartita hanno attinto dalla pagina Wikipedia, modificata da un utente per dimostrare che i media potrebbero controllare meglio le proprie fonti. In effetti, molti giornali hanno abboccato, riportando che Sgalambro ha scritto canzoni per bambini che in realtà non appartengono al suo repertorio e che, in alcuni casi, sono state scritte prima della sua nascita.

Di casi di disinformazione costruiti ad arte ce ne sono molti altri.

Nel 2012 il professor Mills Kelly della George Mason University (Virginia) ha spinto i propri allievi a modificare delle pagine Wikipedia per insegnare loro a riconoscere le notizie false. Il problema non è documentarsi utilizzando Wikipedia, è farlo utilizzando soltanto Wikipedia.

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