La Consulta ha decretato l'incostituzionalità del requisito di almeno 15 anni di residenza, che la legge regionale del Veneto richiedeva per usufruire della precedenza per l'accesso agli asili nido.
Il legislatore regionale aveva previsto una via di accesso preferenziale per l'iscrizione all'asilo nido, nel caso in cui i genitori dei bambini fossero residenti o avessero svolto attività lavorativa in Veneto per almeno 15 anni. Ma oggi, la Corte ha dichiarato il provvedimento incostituzionale. Una decisione molto simile a quella pronunciata questa mattina, in relazione al provvedimento della Regione Liguria, sull'assegnazione delle case popolari.
Secondo la Consulta, il titolo di precedenza contrasta con il principio di uguaglianza, "perché introduce un criterio irragionevole per l'attribuzione del beneficio", dato che non c'è alcuna correlazione tra la prolungata residenza in Veneto e l'attribuzione del servizio. Inoltre, la preferenza della residenza protratta, anche a discapito delle famiglie economicamente bisognose, è "in contrasto con la vocazione sociale degli asili nido".
La Corte sottolinea anche che la struttura dovrebbe rispondere "alla finalità di uguaglianza sostanziale fissata dall'articolo 3, secondo comma, della Costituzione, in quanto consente ai genitori (in particolare alle madri) privi di adeguati mezzi economici di svolgere un'attività lavorativa".
I giudici hanno osservato che non ha senso ritenere che i figli di chi abita in Veneto da almeno 15 anni abbiamo un maggiore bisogno educativo, rispetto agli altri bambini.Per questi motivi, la Consulta, con la sentenza n. 107, depositata oggi, ha dichiarato incostituzionale la legge regionale del Veneto n. 6 del 2017.
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