Attacco all'autobus, Capuozzo: "Ma davvero la cittadinanza basta per l'integrazione?"

Capuozzo zittisce i buonisti e la sinistra che negano le origini del terrorista: "Ha ucciso molta innocenza tra i nostri piccoli"

Attacco all'autobus, Capuozzo: "Ma davvero la cittadinanza basta per l'integrazione?"

Un autobus in fiamme e 51 bambini, di cui molti contusi, terrorizzati. È questo il bilancio della drammatica giornata di ieri. Una giornata che poteva trasformarsi in una vera e propria tragedia. Ma così non è stato, grazie al coraggio dei bambini e dei carabinieri che sono riusciti a fermare il piano di Ousseynou Sy.

L'attacco di ieri è, a tutti gli effetti, un attentato. La matrice questa volta non è quella islamista. L'Isis e Al Qaeda non c'entrano nulla. C'entra il dolore di un padre che ha visto morire le sue tre figlie in mare e c'entra l'odio nei confronti dell'attuale governo accusato di provocare le morti in mare. Il senegalese aveva preparato tutto fin nei minimi dettagli, come raccontava ieri Tino, uno studente che era a bordo sull'autobus, a ilGiornale.it: "Anche le tendine erano cosparse d'olio in modo tale da prendere fuoco più facilmente".

Nonostante la paura, bisogna ora porsi alcuni interrogativi, come ha fatto Toni Capuozzo sul suo profilo Facebook: "La vicenda del bus ('qui nessuno uscirà vivo') mette paura. Ed è inutile farsi scudo della follia dell''autista': aveva pianificato l'orrore, ed espresso idee pericolosamente lucide. Fa paura perché porta a chiedersi se davvero la cittadinanza voglia dire integrazione, se davvero qualcuno si senta autorizzato a pensare che le morti nel Mediterraneo siano colpa dell'Italia e non degli scafisti e di chi li incoraggia a partire, se cinquantuno ragazzini possano essere ritenuti responsabili di qualcosa".

Ma dopo la paura c'è il coraggio: "I ragazzini del bus hanno i loro eroi: loro stessi, l'insegnante che li ha legati male, così che si liberassero, l'insegnante che è scesa per ultima dal bus, i carabinieri. Non cancella, ma aiuta. E gli altri, i ragazzini che ogni giorno prendono uno scuolabus, una corriera, vanno a elementari e medie, a gite o lezioni che dovrebbero essere spensierate?".

Eppure la ferita della giornata di ieri resta: "Il senegalese ('qui nessuno uscirà vivo') non è riuscito a uccidere nessuno, ma ha ucciso molta innocenza, tra i nostri piccoli,

sfiorati dalle notizie di un giorno qualunque".

L'Italia è ripiombata in pochi minuti nel terrore. Quel terrore che, dopo i drammatici Anni di piombo, è tornato a bussare alla porta. Facendoci sprofondare in un incubo.

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