Torna l'incubo Audi gialla. O forse non è mai finito. Sono più di cinque mesi, infatti, che la banda di albanesi (che ha tenuto sotto scacco l'intero Nord-Est per giorni) è ancora in fuga. Nessuno è riuscito a prenderli. Nessuna voltante della polizia è riuscita a fermarla. Ma ora forse le indagini hanno portato ad una svolta.
La svolta nella indagini
Secondo quanto ricostruisce il Gazzettno oggi in edicola, gli investigatori del Nucleo operativo dei carabinieri sarebbero riusciti ad individuare uno dei tre albanesi che hanno seminato il panico nel gennaio scorso. L'indagato sarebbe un albanese tra i 25 e i 30 anni, un ladro di professione affiliato ad alcune bande del centro Italia. (guarda la sua foto)
Gli indizi lasciati sull'auto
Dopo giorni di fuga, dopo essere sfuggiti a voltanti, dopo aver aperto il fuoco contro le forze dell'ordine, dopo aver sfrecciato in contromano in autostrada, la banda decise di abbandonare l'Audi gialla. Ma dimenticò alcuni indizi in auto. Tra cui anche un piede di porco. Ma a guidare gli investigatori sono state soprattutto le immagini delle telecamere che hanno ripreso i banditi fare rifornimento nelle soste durante la fuga.
La fuga dell'Audi gialla
Tutto inizia nella notte tra il 17 e il 18 gennaio ad Albano. Gli albanesi stanno compiendo un furto, ma vengono visti dalle forze dell'ordine. Lì parte la lunga rincorsa.
Prima l'auto forza un posto di blocco a Battaglia Terme, poi ingaggia un duello a fuoco con i carabinieri. Poi nei giorni successivi è un susseguirsi di segnalazioni e ineguimenti. Inutili. Una inversione ad U in autostrada che in qualche modo provoca anche un incidente mortale. Poi le fiamme: l'Audi viene trovata tra Onè e Asolo avvolta dal fuoco. Dei banditi non si sa più nulla. Fino a oggi. Forse uno dei banditi avrà un nome.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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