Due bambine straniere ma residenti a Piacenza sono state infibulate durante quella che, a loro e alla loro madre, pare sia stata presentata come una semplice vacanza estiva. Ora l'uomo rischia fino a 12 anni di reclusione dopo la denuncia della moglie, rimasta in Italia. "Per chi difende e sostiene queste pratiche non c'è posto nel nostro Paese!", ha tuonato Matteo Salvini sui social riportando la notizia che ha sconvolto la comunità piacentina e l'intero Paese.
Qualche settimana fa, l'uomo è partito per il suo Paese d'origine in Africa insieme alle sue due figlie, ancora minorenni. Nulla di strano agli occhi della madre delle bambine, che infatti è rimasta in Italia. Ora i giudici dovranno verificare se la donna fosse realmente ignara delle intenzioni del marito o se il suo sia stato un pentimento tardivo una volta che l'infibulazione è stata compiuta. Sul fatto indaga la procura di Piacenza insieme ai Carabinieri.
Al suo rientro in Italia, a seguito della denuncia di sua moglie, l'uomo è stato arrestato e ora, come rivela il quotidiano piacentino Libertà, rischia fino a 12 anni di reclusione. La famiglia di origini straniere vive da diversi anni in Italia, nel piacentino, ora è al centro dell'attenzione della comunità locale, che stigmatizza quanto avvenuto a danno delle due bambine. L'infibulzione nel nostro codice penale è un reato e in questo caso è aggravato dal fatto che è stata compiuta su due minori. La legge specifica è stata promulgata nel 2006 e nonostante sia vietata in gran parte dei Paesi del mondo, trattandosi di una vera e propria mutilazione degli organi genitali femminili, in molte aree è ancora praticata diffusamente come rito tribale.
"Il problema non è solamente sanitario ma è anche di tipo culturale. Occorre sensibilizzare le donne e gli uomini di alcune culture perchè riflettano sul significato della mutilazione genitale degli organi femminili", ha dichiarato all'Agi Maria Cristina Molinaroli, responsabile dei consultori familiari dell'Ausl di Piacenza. La ginecologa ha affermato che sono state circa 10 le donne visitate nei primi mesi dell'anno che hano subito mutilazioni. "Le più esposte sono quelle che provengono dall'Africa subsahariana cioè la fascia che va dall'Egitto, alla Nigeria, all'Etiopia", ha proseguito il medico
"Il caso delle due bambine residenti a Piacenza infibulate per volontà della famiglia nel Paese di origine -rivelato ieri dal quotidiano 'Libertà'- è un nuovo campanello d'allarme sulla condizione femminile in troppe famiglie di immigrati dentro cui vige un regime talebano", ha dichiarato Anna Maria Bernini capogruppo di Forza Italia al Senato. "La mutilazione genitale è severamente punita in Italia grazie alla legge Consolo, ma è un'usanza tribale che, pur non essendo legata ad alcun precetto religioso, viene purtroppo ancora praticata e suggerita da alcuni imam provenienti soprattutto da Somalia ed Egitto", ha proseguito la Bernini.
La capogruppo ha invitato tutti a mobilitarsi affinché questi casi non accadano più e ha concluso: "Se i genitori non accettano di integrarsi, bisogna alzare il livello di sorveglianza per impedire questi inammissibili soprusi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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