Le truffe di Banca Etruria non hanno guardato in faccia a nessuno, non hanno avuto pietà nemmeno di fronte a una ragazza affetta dalla sindrome di Down.
La storia è raccontata sulle pagine de Il Tirreno, Sandra Piani, una 43enne casalinga di Grosseto ha convinto la sorella down a sottoscrivere 80mila euro in obbligazioni della Banca Etruria. La donna racconta di essere stata rassicurata dalla dipendente della filiale dicendole che si trattava di una sottoscrizione a basso rischio. E invece, la disabile ha perso tutto i soldi, alcuni ottenuti in eredità dalla nonna.
Come riporta il quotidiano, la casalinga chiese alla banca se quell'investimento fosse sicuro:"La bancaria con cui firmammo la sottoscrizione (un’addetta ai titoli) era incinta. Io la guardai e le dissi: 'Mia sorella per me è come una figlia e credo che lei possa capirmi. Mi dica, per favore, se questi titoli sono rischiosi perché questi soldi sono per il suo futuro'. E mia sorella era lì, alla mia destra, accanto a me".
L'addetta della banca senza batter ciglio o aver rimorsi rispose che erano sicuri e aggiunse, come racconta la 43enne: "Che poteva esserci una quota di rischio solo in caso di fallimento della banca, ma che in Italia non era mai accaduto che una banca fallisse.
Davano un rendimento del 3%. Se fosse stato più alto, intorno al 5%, forse anche mio marito si sarebbe insospettito. E invece no: era un rendimento discreto, ma non così alto da indurre a pensare che fossero titoli rischiosi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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