Bari, chiesti nove anni per l'afgano accusato di terrorismo

Balzato alle cronache per una foto col kalashnikov in mano e per un selfie con il sindaco del capoluogo pugliese De Caro

Bari, chiesti nove anni per l'afgano accusato di terrorismo

Nove anni di reclusione. È questa la richiesta del procuratore di Bari, Roberto Rossi, per Hakim Nasiri, l'afghano 25enne accusato il 10 maggio dello scorso anno di terrorismo internazionale e salito alla ribalta della cronaca per il selfie con il sindaco del capoluogo pugliese Antonio De Caro. Ma fu la foto con un kalashnikov in mano a diventare virale diffondendo non pochi timori in Puglia. Dopo tre giorni, il giovane immigrato fu rimesso in libertà dal gip di turno che non convalidò il fermo. Hakim, insieme ad altri afghani, era considerato responsabile di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale e di eversione dell'ordine democratico e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Dopo due anni, il suo caso torna alla ribalta. Nasiri è processato con rito abbreviato. Lo stesso processo in cui sono coinvolti un altro afghano di 30 anni e un pakistano di 25 per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Per antrambi l'accusa chiede, rispettivamente, otto e quattro anni di reclusione e una multa di 100mila e 10mila euro. Tornando a Nasiri pare che che abbia fatto parte di un organizzazione criminale internazionale di matrice religiosa e collegata allo Stato Islamico,all'emirato islamico dell'Afghanistan e ad Al Qaeda. Nasiri ora è in carcere dallo scorso aprile, fuori dalla Puglia, a Rossano Calabro secondo le disposizioni della Corte di Cassazione. Nel 2016 fu incastrato da alcune foto sospette sul suo cellulare.

C'erano scatti e video di centri commerciali baresi, dell'aeroporto, di auto delle forze dell'ordine e alberghi in Italia e in Gran Bretagna. Tra queste anche un selfie con il sindaco di Bari, Antonio Decaro, scattato durante la Marcia degli Scalzi.

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