La presunta violenza durante la festa di Terrazza Sentimento potrebbe essere rivelata o smentita dai numerosi video ripresi dalle 18 telecamere di sorveglianza istallate a casa di Alberto Genovese, anche se alcune di queste non registravano l’audio.
A quanto pare, video e audio sono molto importanti in questo caso, tanto che alcuni consulenti hanno tentato di vendere le immagini. “Il consenso è stato stipulato prima - ha raccontato un’anonima a ‘Quarto grado’, smentendo così il presunto stupro della giovane che ha accusato Genovese - perché quando lei entra in camera viene pagata la prima volta. […] Hanno concordato quanto lei dovesse urlare”.
Ma la verità dov’è? L’unica certezza in questa storia, al momento, è che il giudice ha chiesto una super perizia fonica, perché le riprese audio e video di quelle ore devono essere contestualizzate e comprese, dato che non si riesce a venirne a capo in maniera lineare.
Le trascrizioni
Nei filmati, si vede Alberto Genovese prendere per mano la sua accusatrice e portarla nella camera padronale, dove avrebbero discusso di droga. Al mattino si vedono entrambi andare in bagno, dove si ascolta la modella dire: “No… ahi! Non mi piace, non mi piace lì, no!”. Lui le risponde: “Metti la bocca nell’acqua”.
Secondo la difesa di Genovese, si ascolta in un audio una ben chiara trattazione economica, ma secondo i periti del giudice si tratta invece di suoni incomprensibili. Nel tardo pomeriggio, dai video, si vede Genovese strattonare la sua accusatrice e prenderla per i capelli. Alla donna è stata data successivamente una prognosi di 25 giorni in ospedale.
In altre registrazioni, si ascolta la modella urlare più volte a Genovese: “Basta! […] Mi devi slegare almeno le mani”, e la si sente chiamarlo anche “Alby” e “amore”. In un altro punto delle registrazioni, si ascolta l’uomo cercare di cacciare la modella da casa sua, mentre lei gli chiede lo smartphone per chiamare un taxi e sua madre, oltre che un prestito di scarpe e vestiti perché è nuda e i suoi non ci sono. E ancora, in un altro punto, Genovese le dice: “Per favore rimani qui”. Lei risponde: “Voglio uscire da questa casa veramente” e minaccia di chiamare la polizia.
Comprendere l’esatta interpretazione di queste registrazioni sarà fondamentale per comprendere se
effettivamente ci sia stato consenso e si sia quindi trattato di un prolungato rapporto kinky, oppure ci sia stata davvero violenza, per cui sarà necessario stabilire le presunte responsabilità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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