Un digiuno auto-imposto dopo la grande abbuffata dei mesi scorsi. Un (momentaneo) ritiro dalle scene televisive dopo la sovraesposizione che lo aveva trasformato in un controverso personaggio da talk show. Alessandro Orsini ha deciso di farsi un attimo da parte, di abbandonare la tv almeno per qualche tempo. "È una mia scelta anche non andare in tv nei prossimi mesi, nonostante abbia tante richieste", ha spiegato il professore nelle scorse ore, intervenendo al Giffoni Film Festival. Davanti a una platea di giovanissimi, l'ex docente Luiss non ha però fornito un preciso orizzonte temporale alla propria astinenza dalle telecamere e qui forse - a voler essere maliziosi - potrebbe celarsi l'inghippo.
Almeno sino a metà settembre, infatti, i principali programmi tv che ospitavano il sociologo saranno chiusi per ferie. E quando ripartiranno, con ogni probabilità, non si occuperanno tanto di geopolitica (argomento forte di Orsini), quanto di elezioni politiche. Per il momento, il professore si gode il ritiro dal piccolo schermo, senza però rinunciare ad affermare le proprie idee in pubblico. Al Giffoni Film Festival, l'esperto di sicurezza internazionale si è pure confrontato con alcuni giovani che, sollevando un tema di dibattito, gli avevano chiesto se non sia cinico inserire i bambini nel dibattito sulla guerra. "Cinico e vergognoso è non ricordare che tutte le volte che c'è una guerra muoiono decine di bambini. Le bombe occidentali hanno ucciso, sventrato, dilaniato e massacrato migliaia di bambini e donne incinta musulmane ad esempio. Questo è davvero vergognoso", ha replicato Orsini.
Poi il professore ha messo nel mirino l'informazione in Italia, spiegando alla platea di essere stato una sorta di paladino anti-fake news. "Quella che voi sentite tutti i giorni è un’informazione inquinata, voi siete sotto propaganda. Io ho solo provato a disinquinarla. Voi avete l'impressione di essere liberi, ma siete davvero così liberi?", ha incalzato Orsini, passando in rassegna una serie di episodi che, a suo giudizio, l'informazione mainstream avrebbe fatto passare sotto silenzio. Nel dibattito, poi, si è consumato anche un botta e risposta tra il sociologo e un giovane, il quale - in riferimento a una sua vecchia e controversa uscita - gli contestava che nessuno può essere felice di vivere sotto dittatura. Replica del prof: "E lei è felice di vivere in un luogo dove non le viene raccontata la verità?".
Poi, il finale scoppiettante. "Quando sento dire che sono filoputiniano mi viene da ridere (...) Mi batto per la crescita della libertà nel mio Paese. Sono un fanatico della libertà. Io sono l’esempio di un intellettuale che colpisce il senso comune e quando uno colpisce il senso comune viene demonizzato".
E ancora, replicando all'accusa di non avere sufficienti titoli per occuparsi di questioni geopolitiche: "Il mio curriculum è segreto per motivi di sicurezza, ma fa ridere il fatto che io non avrei competenze per parlare di conflitti. Ho centinaia di pubblicazioni all’attivo. Questa questione dei titoli la sollevano solo con me perché sono critico sul governo Draghi. Questo vi fa capire come non viviamo in una società così libera".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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