Battisti, interrompe lo sciopero della fame

Cesare Battisti interrompe lo sciopero della dopo sette giorni. L'udienza per il reclamo contro l'isolamento è stata fissata per il 23 settembre. Se illegittimo scatta il risarcimento

Battisti, interrompe lo sciopero della fame

Alla fine l'ha spuntata. E così Cesare Battisti interrompe lo sciopero della fame. Dopo sette giorni, tre chili persi e il trasferimento nel carcere di Rossano (Cosenza), lo Sato "ostile e vendicativo" lo ha ascoltato. È stata fissata per il prossimo 23 settembre davanti al Magistrato di Sorveglianza di Cagliari l'udienza per il reclamo presentato dagli avvocati dell'ex terrorista rosso contro l'isolamento diurno cui era sottoposto nel penitenziario di Massama (Oristano). "Un primo passo importante - commenta all'Adnkronos il suo legale Gianfranco Sollai - verso il riconoscimento dell'illegittimità di quel provvedimento". L'isolamento infatti, secondo Sollai, sarebbe "una tortura disumana" e una misura "di fatto del tutto illegittima perché scontata a giugno 2019".

La decisione di trasferire Battisti a Rossano, però, non sarebbe una conseguenza dello sciopero della fame iniziato l'8 settembre scorso. A maggio era stata presentata dai suoi avvocati un'istanza formale per il trasferimento dal carcere di Oristano o in alternativa per il declassamento della sua classificazione nel regime di Alta Sicurezza (AS2) per terroristi. L'ok da parte del Dipartimento di amministrazione penitenziaria risalirebbe all'estate. Dopo dalla Calabria sarebbe arrivato il primo stop. La causa ufficiale: "L'indisponibilità dell'allocazione". Le celle dove l'ex terrorista avrebbe dovuto trascorrere la quarantena anti Covid, come previsto per chi arriva nelle carceri, erano tutte piene. Poi, il 12 settembre il via libera definitivo.

L'ex membro dei Proletari armati per il comunismo, riferisce il legale, avrebbe interrotto lo sciopero della fame una volta arrivato nel carcere di Rossano, in Calabria, e avrebbe subito fatto richiesta di poter contattare telefonicamente Sollai, non appena possibile. Ma a sentire i suoi avvocati la situazione non sarebbe cambiata. Di fatto Battisti resterebbe ancora sottoposto al regime di isolamento. "Diciamo che è passato da un isolamento strutturale, in un reparto all'interno dello stesso carcere, ad un isolamento territoriale, in una regione dove non ha contatti né la possibilità di sentire i familiari". Fonti ufficiali dal carcere calabrese raccontano un'altra storia. Battisti sarebbe collocato nel reparto AS2 insieme ai più pericolosi terrosti islamici. E non sarebbe sottoposto a isolamento diurno. Una versione che spiegherebbe anche la decisione di interrompere il digiuno appena arrivato in Calabria.

Il killer rosso, che da un anno e mezzo sta scontando l'ergastolo per quattro omicidi, ora si prepara all'udienza per il reclamo contro l'isolamento fissata oggi per il 23 settembre. Se sarà dichiarato illegittimo, come denunciato, Battisti potrà richiedere il risarcimento allo Stato. Insomma, oltre al danno subito anche la beffa.

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