Cadavere nel lago d'Iseo: l'uomo ritrovato era scomparso nel 2004

Il corpo appartiene ad un 60enne che viveva con la giovane moglie albanese a Scanzorosciate: dopo le prime ricerche, la presenza del cadavere è stata infine confermata da un sub volontario

Cadavere nel lago d'Iseo: l'uomo ritrovato era scomparso nel 2004

I sub del lago d'Iseo hanno rinvenuto i resti di un'automobile, una Fiesta, ad 80 metri sotto Tavernola (Bergamo), immersa nel freddo e nell'oscurità più totali. In un primo momento, le luci degli esploratori subacquei avevano confermato solamente la presenza della carcassa di un'auto. In seguito, la macabra scoperta: probabilmente quella macchina sconosciuta racchiudeva il corpo di un uomo di 60 anni, scomparso nel 2004 da Scanzorosciate e mai ritrovato.

Ora la conferma: il cadavere c'è effettivamente. I due appassionati di sub che domenica 25 agosto 2019 avevano scoperto i resti dell'auto e sul mistero che vi è all'interno, ci avevano visto giusto. Come è possibile leggere dal Corriere della sera, in data 30 agosto un volontario dell'associazione Soccorso Sebino di Pisogne si è immerso di sua iniziativa assumendosi tutti i rischi che potevano scaturire da una simile esplorazione. L'uomo ha infine consegnato ai carabinieri un'importante conferma di quanto si sospettava.

Ora gli inquirenti sono a conoscenza di un numero di targa su cui è possibile iniziare le indagini. Il cadavere all'interno della Fiesta appartiene ad un pensionato svanito nel nulla nel 2004. L'anziano, poco prima della sparizione (e della conseguente morte), si era trasferito presso i vigneti di Rosciate, sempre in provincia di Bergamo, assieme alla compagna più giovane di circa 30 anni. Dai primi accertamenti non sono rinvenuti contrasti, misteri o precedenti penali sulla coppia che possano far pensare ad un collegamento con la criminalità organizzata.

Ricordiamo come simili macabre scoperte non siano poi così rare in tali luoghi.

Un precedente è quello dei fratelli Pisano, ripescati nel 1989 assieme alla loro autovettura a poca distanza da Castro. Altro episodio analogo è quello del 31enne Antonio Camasso, di origini casertane, i cui resti riaffiorarono dal lago d'Iseo il 26 ottobre 1990. Le indagini proseguono.

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