Dalle prime ore di questa mattina è in corso una vasta operazione della polizia di stato, denominata "Yuan", che ha interessato le città e le province di Bergamo, Milano e Novara.
Nel corso del blitz sono state arrestate dieci persone, tra le quali alcuni pubblici ufficiali, ritenute responsabili a vario titolo di favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, alterazione di documenti per determinare il rilascio di un titolo di soggiorno e plurimi episodi di corruzione.
Ulteriori dettagli in merito all’operazione sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta alle 12.
L’indagine è partita dalla segnalazione da parte dell’Ufficio immigrazione della Questura di Bergamo alla Squadra mobile per una richiesta di validazione di alcune pratiche di rinnovo di permessi di soggiorno a cittadini cinesi consegnate da Pierpaolo Perozziello, coadiutore amministrativo contabile e dipendente del Ministero dell’Interno in servizio presso la stessa Questura della città lombarda, e corredate da certificati di residenza risultati contraffatti.
È stata, così, avviata un'attività investigativa da parte della Squadra mobile per individuare la provenienza dei documenti. Nel mirino delle forze dell’ordine sono finiti i titolari di due agenzie di pratiche amministrative della città lombarda che, con il concorso di volta in volta di loro collaboratori e dipendenti, e con la fattiva partecipazione di membri della Pubblica amministrazione, hanno creato le condizioni per ottenere il nulla osta a ricongiungimenti famigliari, rinnovi di permessi di soggiorno a cittadini cinesi privi dei requisiti necessari, falsificando certificati creando anche residenze e attività di lavoro fittizie.
Dalle intercettazioni telefoniche, inoltre, è emerso che il costo per ogni pratica variava dai 3mila euro, per il rinnovo dei permessi di soggiorno, ai 9mila euro per un ricongiungimento familiare.
Il Comune di Bergamo ha comunicato di aver immediatamente sospeso i due agenti della Polizia locale coinvolti. “Si tratta di un fatto estremamente grave e inammissibile una condotta che non può essere tollerata”, ha affermato Gabriella Messina, comandante della Polizia locale Gabriella Messina.
“Se le indagini dovessero confermare i reati a loro carico, per il Corpo di Polizia Locale e per l’Amministrazione si tratterebbe di un enorme danno d’immagine e il Comune potrebbe tutelarsi nelle sedi competenti”, ha spiegato il vice sindaco e Assessore alla sicurezza Sergio Gandi.
Grande soddisfazione è stata espressa dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini: "Dieci arresti tra Lombardia e Piemonte, tra cui alcuni pubblici ufficiali, accusati tra le altre cose di favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina, corruzione e alterazione di documenti per rilasciare titoli di soggiorno.
Grazie alla Polizia! Business dell'immigrazione di massa, la pacchia è finita! Dal primo gennaio 2019 al 30 aprile, solo l'11% delle domande degli immigrati ha ottenuto lo status di rifugiato, e grazie a criteri più seri i dinieghi sono al 76%. Dalle parole ai fatti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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