Quei blog che criticano Bergoglio: "Il Papa eretico?"

Bergoglio ha parlato dei siti che gli danno dell'eretico. Il pontefice conosce "quei gruppi", ma non li legge. Ecco chi sono i critici italiani

Quei blog che criticano Bergoglio: "Il Papa eretico?"

Papa Bergoglio, durante i colloqui privati con i suoi confratelli gesuiti che si sono svolti in Cile e Perù, ha detto di essere a conoscenza dell'esistenza di portali mediatici che gli danno dell'eretico. "Per salute mentale io non leggo i siti internet di questa cosiddetta “resistenza”. So chi sono, conosco i gruppi, ma non li leggo, semplicemente per mia salute mentale... Alcune resistenze vengono da persone che credono di possedere la vera dottrina e ti accusano di essere eretico. Quando in queste persone, per quel che dicono o scrivono, non trovo bontà spirituale, io semplicemente prego per loro", ha detto il pontefice argentino.

Le anticipazioni, pubblicate anche da La Stampa, sono relative a quanto trascritto da padre Antonio Spadaro durante gli incontri in sud America. Il tutto verrà pubblicato sul prossimo numero de La Civiltà Cattolica.

Papa Francesco, però, non ha parlato solo di coloro che gli hanno attribuito "eresie", specie in riferimento al capitolo ottavo dell'esortazione apostolica Amoris Laetita, ma anche delle "resistenze" dottrinali. Nel corso di questi anni, del resto, molti hanno sollevato perplessità sulla pastorale di Bergoglio. Quattro cardinali (Burke, Meisner, Caffarra e Brandmueller) sono arrivati a sottoporre al Santo Padre, pur non ricevendo alcuna risposta diretta, dei veri e propri "dubia" sulla comunione ai divorziati risposati. Iniziative simili, poi, si sono succedute nel corso di questi quasi cinque anni. Il papa ha però evidenziato strettamente l'esistenza di siti internet critici nei confronti del suo magistero. Vediamo, allora, quali sono.

L'universo online è diventato il megafono dei cosiddetti cattolici - tradizionalisti italiani. Anche se questa definizione limitante spesso non piace. Corrispondenza Romana è un'agenzia di informazione settimanale diretta dal professor Roberto de Mattei. Lo stesso presiede la Fondazione Lepanto, che è un istituto rinomatamente critico nei confronti delle "svolte dottrinali" di Francesco. Poi c'è "Stilum Curiae", il blog di Marco Tosatti, ex vaticanista de La Stampa. Quest'ultimo spazio online viene aggiornato ogni giorno sui retroscena vaticani e su quelle che sarebbero le falle teologiche di Bergoglio. E ancora, c'è "Chiesa e postconcilio", un altro blog che già dalla titolazione lascia presumere una certa contrarietà al modernismo, cioè alla corrente dottrinale cui il papa viene spesso accusato di appartenere. "Anonimi della Croce", invece, è un sito dove l'anonimato è stato scelto "non per vigliaccheria ma per un servizio alla Chiesa Cattolica nel nascondimento, affinchè risaltino i contenuti piuttosto che la nostra persona". La Nuova Bussola Quotidiana, diretto da Riccardo Cascioli, è stato persino il teatro di uno "scontro" a mezzo stampa tra il cardinale Robert Sarah e il pontefice della Chiesa cattolica riguardo a un Motu Proprio sulle competenze dei vescovi in materia liturgica. Ancora, c'è "Riscossa Cristiana", un sito dove tra le altre cose si "pubblicizzano" gli appuntamenti della Messa in Vetus Ordo, cioè secondo il rito preconciliare. "Libertà e persona", infine, è un quotidiano online di cultura e attualità che spesso pubblica e riprende contenuti non esattamente favorevoli, si potrebbe dire, all'ex arcivescovo di Buenos Aires.

L'esistenza di questa "resistenza", tra l'altro, era stata segnalata da un'inchiesta di Andrea Tornielli e Giacomo Galeazzi.

Oltre ai blog, ai siti "sotterranei" e ai quotidiani online infatti, molti storici vaticanisti e uomini di cultura cattolica sembrano mettere in discussione, chi più esplicitamente chi meno, alcuni aspetti di questo pontificato: Antonio Socci, Sandro Magister, Aldo Maria Valli, Francesco Agnoli e Giuseppe Rusconi compongono un variegato quintetto più che esemplificativo di questa tendenza. E tutto questo senza pretesa di esaustività e solo per ciò che concerne l'Italia. Non tutti i siti e le personalità citate, sarà bene sottolineare, hanno associato la parola "eresia" al nome di Francesco.

Bergoglio, insomma, è consapevole dell'esistenza delle critiche via web, ma non le legge.

La Chiesa cattolica è sempre stata animata da un profondo e continuativo dibattito dottrinale. Il web, tra bergogliani, antibergogliani e posizioni mediane, è diventato, a suo modo, una delle stanze dell'ex Sant'Uffizio.

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