Papa Bergoglio ha parlato di islam e di terrorismo in un'intervista rilasciata al direttore de L'Eco di Bergamo. L'occasione è rappresentata dall'arrivo nella città lombarda delle spoglie di San Giovani XXIII. Un "testo fiume", attraverso il quale il Santo Padre ha voluto ribadire parti centali della sua visione del mondo: tra queste, Papa Francesco ha definito una "sciocchezza" l'assunto per cui la religione islamica e il fondamentalismo sarebbero equivalenti.
"Sarà anche sulla bocca di tanti - ha detto il pontefice argentino - ma quell'equazione è una menzogna e una sciocchezza". Il compito fondamentale delle religioni, come riportato da La Stampa, per il Papa è quello "della promozione della cultura dell'incontro, insieme alla promozione di una vera educazione a comportamenti di responsabilità nel prenderci cura del creato". Le religioni, insomma, sono anche uno strumento di pace, mentre il terrorismo non avrebbe nulla a che fare con la confessione islamica.
Non è la prima volta che Papa Francesco si sofferma sull'identificazione tra la religione musulmana e il fondamentalismo di matrice islamica. Nel 2016 aveva detto: "Non è giusto e non è vero identificare l'islam con il terrorismo e la violenza". In quel caso, il vescovo di Roma aveva evidenziato anche l'esistenza di violenze perpetrate dai cattolici. "Gli islamici - aveva dichiarato il pontefice - cercano la pace e l'incontro".
Bergoglio, all'interno del testo pubblicato dal quotidiano bergamasco, è tornato anche sul tema dell'immigrazione:"La vera accoglienza - ha sottolineato l'ex arcivescovo di Buenos Aires - non può che essere totalmente disinteressata, quella che costa sacrifici". E ancora:"La situazione internazionale è complessa, si sa, ma in ogni caso sono convinto che i muri si alzano per paura, per non vedere la sofferenza del fratello che può disturbare, si alzano per proteggere quello che invece andrebbe condiviso". "Alzare un muro – ha detto sempre Bergoglio – è chiudere il proprio cuore, sigillarlo come una tomba. Non è una questione di generosità e neppure di solidarietà. Qui c’è tanto lavoro da fare, occorre creare una nuova cultura, una nuova mentalità, educare le nuove generazioni a pensare, e pensarsi, come un’unica famiglia umana, una comunità senza confini". Il riferimento al muro, ancora una volta, sembra diretto a quelle formazioni politiche genericamente chiamate "populiste", che hanno una certa idea della gestione dei fenomeni migratori. I lettori ricorderanno la polemica sul confine con il Messico con Donald Trump. Diviene necessario, per il pontefice, che si lavori alla costruzione di una modalità di pensiero differente da quella che sembrerebbe essere divenuta maggioritaria.
Il Santo Padre ha affrontato altre tre questioni: il dramma della disoccupazione giovanile che ha definito un "peccato sociale"; le disuguaglianze che imperversano e che vanno affrontate non tentando di cambiare i governi, ma facendo "entrare la logica nel Vangelo nel pensiero e nei gesti dei governanti"; le corporazioni che imperversano negli ambienti ecclesiastici. "Anche nella Chiesa - ha evidenziato il Papa nell'intervista a L'Eco di Bergamo -, quando non si vive la logica della comunione ma delle corporazioni, può avvenire che si intraprendano vere e proprie strategie di guerra contro qualcuno per il potere, che a volte si esprime in termini economici, a volte in termini di ruoli...".
Un Bergoglio "fiume", che sembra aver confermato il suo pensiero: il terrorismo, aveva raccontato durante il 2016, "cresce quando non c'è un'altra opzione mentre al centro dell'economia mondiale c'è il dio denaro e si caccia via la meraviglia del creato...".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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