Bibbiano, Borgonzoni (Lega): "Foti dovrebbe essere sospeso a vita dalla professione"

Con rito abbreviato è stato condannato a quattro anni Claudio Foti, lo psicoterapeuta titolare del noto studio di cura torinese 'Hansel&Gretel'. Assolta invece l’assistente. Complessivamente il Gup ha deciso per 17 rinvii a giudizio, rinviato a giudizio l'ex sindaco Carletti solo per abuso d'ufficio. Il Giornale ha chiesto la sua opinione a Lucia Borgonzoni

Bibbiano, Borgonzoni (Lega): "Foti dovrebbe essere sospeso a vita dalla professione"

La sentenza del tribunale di Reggio Emilia sul processo per l'inchiesta sui presunti affidi illeciti in Val d'Elza, il noto caso Bibbiano, finalmente è arrivata. Con rito abbreviato è stato condannato a quattro anni Claudio Foti, lo psicoterapeuta titolare del noto studio di cura torinese 'Hansel&Gretel'. Assolta invece l’assistente. Complessivamente il Gup ha deciso per 17 rinvii a giudizio, rinviato a giudizio l'ex sindaco Carletti solo per abuso d'ufficio. Lucia Borgonzoni della Lega, sottosegretario alla cultura, che si è battuta molto sul territorio, con la maglietta “Parliamo di Bibbiano” per sollevare, a suo tempo, l’attenzione sul caso anche al Senato, commenta a il Giornale.it il verdetto del tribunale.

La procura aveva chiesto sei anni di condanna per lo psicoterapeuta Claudio Foti, ma è caduta l’accusa di frode processuale. A caldo come commenta la sentenza? Lui parla di ingiustizia e che ricorrerà in appello.

"Facevamo bene a continuare a denunciare questo caso e a dire che bisognava andare avanti. Ringrazio anche il coraggio dei genitori che, davanti a un muro ideologico, perché si sono trovati oggettivamente in una situazione difficile, che coinvolgeva i loro bambini, non hanno avuto paura e sono andati. Oggi devo dire, viene fatta giustizia, ma il danno fatto a queste famiglie chi lo risarcirà?"

Cosa la stupisce di più di tutta questa faccenda?

"Il filo rosso che ha riguardato la nostra Regione su questo tema, penso ai fatti accaduti nel modenese più di 20 anni fa. Tra il 1997 e il 1998, ci furono dei bambini che vennero allontanati dalle proprie famiglie su indicazione dei servizi sociali modenesi. Ma a stupire è che anche in quel caso fu il Centro Hansel e Gretel a stilare i rapporti degli psicologi che misero in allarme gli inquirenti modenesi. Per me questo è veramente qualcosa di inaccettabile che fa capire come non ci sia la giusta attenzione, quando si parla di minori, quando si parla di situazioni così delicate. Le persone che devono esprimere giudizi su nuclei familiari dovrebbero essere totalmente specchiate, ma in realtà non c’è un vero monitoraggio".

Il problema a questo punto qual è?

"Serve un attento controllo di tutti gli affidi, dovrebbe essere l’ultima ratio quella di portare via i bambini a una famiglia. In più, quando vengono restituiti alle famiglie dopo che scattano delle denunce, ti fai giustamente la domanda: come sia possibile che sia successa una cosa del genere".

La difesa di Foti lo ha paragonato a Enzo Tortora.

"E’ meglio lasciare stare Enzo Tortora. Posso dire che a me ha sconvolto vedere in questi anni tanta gente preoccupata a difendere e giustificare in qualche modo ideologico Foti e questo sistema più che a pensare alle famiglie e ai bambini. Quando misi la maglietta “Parliamo di Bibbiano” volevo proprio dire questo: non nascondiamo tutto sotto al tappeto. Sembrava un tabù parlarne, hanno cercato anche di zittirci dicendo che ce l’avevamo con la città di Bibbiano. Ma cosa c’entra? La sentenza di oggi ci racconta che abbiamo fatto bene ad accendere i fari su questa tragedia e continueremo a farlo. Le condanne non potranno mai sanare quanto hanno subito queste famiglie e i loro bambini. E’ un atto di giustizia che deve far riflettere tutti e meglio su questo tema".

Delle accuse che sono state fatte dai genitori a Foti e al suo metodo “pedagogico”, quale l’ha colpita di più?

"Rimasi scioccata quando si iniziò a parlare di una sorta di lavaggio del cervello che veniva fatto ai bambini intervenendo sui loro ricordi. Molte storie erano simili a quelle del caso dei Diavoli della Bassa. Ho conosciuto uno dei padri di quei bambini che mi raccontava che quel trauma, ossia questa idea percepita che il genitore ti abbia fatto del male, ha richiesto un percorso lungo e difficile da sanare, per ristabilire la verità".

E’ stato rinviato a giudizio l'ex sindaco Carletti, ma solo per abuso d'ufficio… cosa avrebbe dovuto fare che non ha fatto?

"Avrebbe dovuto controllare maggiormente. Foti era bravo perché giocava facile: trovava tanti genitori che abusavano dei loro figli. Ma a nessuno è venuto mai in mente di effettuare anche un minimo controllo? Ecco perché dico che questa storia suggerisce di fare un monitoraggio, un controllo più attento su queste situazioni. Se si nota un’impennata improvvisa di bambini portati via ai genitori, la prima cosa da fare è far scattare una vigilanza maggiore. Invece, chi accende una spia viene guardato male. Ricordo che quando in tv parlavo di Bibbiano e mi è capitato solo con questo caso, eppure mi sono sempre occupata di argomenti divisivi, come quello della migrazione, mi sono arrivate tante minacce di morte. Mi colpì molto, perché sulla difesa dei bambini non mi aspettavo questa violenza. Eravamo noi i mostri che si inventavano le accuse, quando poi la sentenza di oggi racconta altro".

La difesa punterà sull’appello, convinti che non si sia capita la psicoterapia del trauma che Foti ha sempre applicato. Intanto però, Foti è anche stato interdetto per cinque anni dai pubblici uffici e sospeso per due anni dalla professione. Dovrà inoltre risarcire dei danni alcune associazioni, l'Ausl locale e alcuni comuni delle province di Modena e Reggio Emilia oltre alla Regione Emilia-Romagna che si sono costituite parti civili all'origine del processo.

"La condanna a quattro anni è anche minore rispetto alla richiesta di sei che era

stata avanzata dall’accusa. Chi distrugge psicologicamente un bambino che si porterà per tutta la vita questo trauma non dovrebbe tornare a fare questa professione: dovrebbe essere interdetto per sempre dalla professione".

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